reliquiario a teca - a urna - bottega toscana (seconda metà sec. XVII)

reliquiario a teca a urna, 1650 - 1699

Poggiante su piedi a cipolla; sulla sommità del coperchio sono i simboli del martirio di San Biagio, due palme incrociate tra le quali è inserito il pettine dei cardatori. Il dito del martire, adagiato su stoffa circondata da fiori, è legato in argento

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • MISURE Altezza: 33 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Dicomano (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tradizione vuole che la reliquia di S. Biagio, consistente in un dito del martire, sia stata presente ab antiquo nella pieve di S. Giovanni Battista a Sandetole, dove è sempre stata oggetto di grande devozione da parte del popolo; tanto che proprio la sacra reliquia avrebbe dato il nome a questa località, chiamata appunto S. Detole da Santo Dito. La prima notizia documentata è comunque del 3 ottobre 1615, durante la Visita pastorale del vescovo di Fiesole Baccio Gherardini: "vedde alcune reliquie di santi, comandò si facci un reliquiario alla reliquia di S. Biagio" (A. V. F., Sez. V, F. 14, Visite dal 1615 al 1619 di B. Gherardini, c. 64). L'ordine del vescovo non è stato però ancora eseguito nel 1651, dato che nell'Inventario del 6 agosto di tale anno troviamo citata: "una reliquia di S. Biagio legata in argento rinvolta in un foglio" (cfr. A. V. F., sez. XIX, F. 26, Inventari dei Beni Ecclesiastici: 1651-1674, c. 18). Nell'Inventario del 28 settembre 1704, la reliquia ha trovato finalmente la sua giusta collocazione in "una cassetta indorata con christalli dove sta la reliquia di S. Biagio, legata nell'argento" (cfr. A. V. F., sez. XIX, F. 11, Inventari dei Beni Ecclesiastici: 1700-1712, c. 82). La reliquia fu interdetta nel 1710 dal vescovo Orazio Panciatichi, perché priva di autentica, ma solo un anno dopo riammessa alla pubblica venerazione essendo stata trovata questa fra le carte della Cancelleria di Fiesole. Il reliquiario lo troviamo citato ancora fra gli arredi sacri che il pievano Marsini lascia in consegna ai nuovi rettori della chiesa di S. Detole il 24 gennaio 1715 (cfr. A. V. F., sez. XIX, F. 31, Inventari dei Beni Ecclesiastici: 1831-1833, c. 532)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900154151
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI nella teca sul lato di fondo - S. BLASI - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1650 - 1699

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE