martirio di San Biagio

dipinto, ca 1630 - ca 1650

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 230 cm
    Larghezza: 174 cm
  • ATTRIBUZIONI Fidani Orazio (1606/ 1656)
  • LOCALIZZAZIONE Dicomano (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura il Martirio di San Biagio, vescovo di Sebaste, torturato con pettini di ferro da cardatore. L'antica pieve di S. Detole aveva solo tre altari: l'altar maggiore, dedicato a S. Giovanni Battista, e gli altari della SS. Annunziata e di S. Antonio da Padova. Nel territorio sottoposto alla giurisdizione spirituale di questa pieve, vi era invece un oratorio dedicato a S. Biagio. Nell'oratorio esisteva un solo altare dedicato appunto al detto santo, sul quale era presenteil 28 settembre 1704 "il quadro di S. Biagio", con tutta probabilità da identificarsi con la nostra tela (cfr. A. V. F., sez. XIX, F. 11, Inventari dei Beni Ecclesiastici: 1700-1712, c. 82). Nelle memorie lasciate dall'ultimo pievano di S. Detole, Antonio Marsini, che era rettore dell'oratorio, e ritrovate in una Miscellanea dell'Archivio Vescovile di Fiesole, sotto l'anno 1709 si legge: "si è rifatta di nuovo la tavola di S. Biagio per essere troppo deformi i carnefici che erano nell'altra tavola" "A. V. F., Sez. XXVI, F. 42, Miscellanea, fascicolo 6). Il dipinto di S. Biagio è citato ancora tra gli arredi sacri dell'Oratorio il 1 agosto 1711, mentre nell'Inventario del 31 aprile 1740 si trova scritto: "Delli altari: vi è un altare solo, cioè l'altar maggiore tra la chiesa e il choro, staccato da tutte le bande, senza quadro di veruna sorta e s'intitola altare di S. Biagio" (A. V. F., Sez. XIX, F. 17, Inventari dei Beni Ecclesiastici, 1740-1748, c. 287). L'oratorio infatti nel 1737 era stato elevato a chiesa parrocchiale al posto di quella di S. Giovanni Battista, che proprio in quegli anni si stava ricostruendo ex novo. Questo fatto spiega perché, dopo il il 1711, il pievano Marsini abbia trasportato il quadro di S. Biagio dall'oratorio alla chiesa di S. Detole, come ci è testimoniato in un altro ricordo non datato: " Avvertasi che con l'occasione della sopradetta traslazione, per non moltiplicare gli altari di questa pieve, giacché tutti e tre sono ben ordinati, uno in mezzo e gli altri due a latere e dirimpetto e il farvene uno di nuovo tornava fuori di proporzione e di maggiore spesa a farlo e mantenerlo e giacché allo altar maggiore non vi era tavola alcuna (...) in mezzo alla tribuna di detto altar maggiore vi ho messo il quadro della SS. Annunziata, che stava all'altare laterale a cornu epistole dell'altar maggiore (...) e in detto altare laterale ho messo il quadro di S. Biagio (cfr. A. V. F., sez. XXVI, Miscellanea, F. 42, fascicolo 6). L'opera è firmata da Orazio Fidani, pittore fiorentino allievo di Giovanni Bilivert, la cui attività è documentata intorno alla metà del XVII secolo. Il quadro purtroppo è stato oggetto di varie ridipinture che ne hanno alterato il carattere; infatti oltre a quella già ricordata del 1709, la tela "venne ritoccata, meglio deformata l'anno 1756 da Pietro Marchesini" (nota di don R. Lombardi, 4 aprile 1913, S. Detole, Ufficio Catalogo, S. B. A. S. Firenze), che operava nella chiesa intorno alla metà del XVIII secolo, insieme agli altri pittori della cerchia del Gabbiani. Nonostante questi elementi estranei che hanno deturpato soprattutto le figure dei due torturatori, la tela conserva ancora un certo pathos cupo e un certo gusto per il colore tonale e atmosferico, ripreso da illustri esempi quali il Cigoli, del quale il maestro del Fidani era stato discepolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900154145-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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