Santa Reparata

statua ca 1298 - ca 1300

n.p

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Arnolfo Di Cambio (1245 Ca./ Ante 1310)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO piazza Duomo, 9, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Toesca, per primo, riconobbe il carattere arnolfiano della statua ipoti zzandone una provenienza dall'antica facciata del duomo. Successivamente la Becherucci propose di identificare la statua con la "Santa Reparata" citata tra le carte raccolte da Francesco Rondinelli nel 1587 e pubblicate dal Richa, che la cita sul portale centrale a fianco della Madonna e della statua di S. Zanobi. Il Keller preferì invece identificarla con una virtù credendo di poterla riconoscere in un a statua nell'edicola situata a livello delle lunette dei portali nel secondo contrafforte da sinistra della facciata arnolfiana ritratta in un disegno dal Poccetti. L'identificazione della statua con "Santa Reparata" proposta dalla Becherucci fu accolta anche dal Francovich e dal Mariani. La cr itica moderna ritiene l'opera una tra le maggiori creazioni di Arnolfo a Firenze avvicinandola alla "serena staticita`" della "Madonna col Bambino" e considerandola vertice della produzione arnolfiana nel suo ultimo rinnovamento classicista in chiave bizantina. La scultura reca tracce di rilavorazione soprattutto nel volto, risalenti probabilmente alla fine del Cinquecento o agli inizi del Seicento. L'identificazione con la Santa fiorentina è stata controversa per la presenza del vasso oleario dal quale spuntano fiammelle, generico simbolo di verginità e dalla presenza del diadema proprio in genere delle Virtù o delle sibille. La scultura che per il suo spessore e la lavorazione può essere ritenuta un altorilievo piuttosto che una statua fu riconosciuta nel 1917 dal Toesca tra le statue che decoravano il giardino di Boboli. Tra queste infatti risulta essere raffigurata anche in un volumetto settecentesco di Giovanni Chiari, illustrato da Gaetano Vascellini.Come altre statue pertinenti alla facciata provenienti dalle proprietà granducali e dai magazzini delle Regie Fabbriche o dalla donazione Bardini, la scultura fu portata al Bargello e da lì, nel 1938, al Museo dellOpera del Duomo dove si trova ancor oggi concessa in comodato d'uso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900153409
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Depositi 3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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