armadietto per oli santi di Rossellino Bernardo (sec. XV)
armadietto per oli santi
Rossellino Bernardo (1409/ 1464)
1409/ 1464
Grembiule, base, mostra, lesene, architrave, timpano
- OGGETTO armadietto per oli santi
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Rossellino Bernardo (1409/ 1464)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Mino Da Fiesole
Della Robbia Luca
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Egidio
- INDIRIZZO Piazza di Santa Maria Nuova, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tabernacolo è ricordato per la prima volta dal Fantozzi (1842), il quale lo riferisce a Mino da Fiesole. Più tardi il Milanesi, ritrovando i documenti relativi al tabernacolo di Luca della Robbia (ora a Peretola), gli attribuisce il tabernacolo di S. Egidio. Un simile riferimento fu negato dal Bode, il quale, per primo formulò il nome di Bernardo Rossellino, dando inizio a una lunga serie di dispute filologiche ed attributive, che non si sono placate neppure dopo che il Poggi ha pubblicato dei documenti nei quali sono registrati, nel corso del 1449, numerosi pagamenti effettuati a Bernardo Rossellino. Infatti La critica ha continuato ad esercitarsi sulla identificazione delle possibili mani dei vari collaboratori che potrebbero aver affiancato Bernardo nella esecuzione del lavoro. Il Reymond (prima, però, della pubblicazione dei documenti) metteva in relazione il tabernacolo col lavoro della sacrestia del duomo fiorentino, eseguito dal Buggiano, ma non si spingeva fino alla formulazione del nome dell'autore, e proponeva una datazione al 1440 o poco dopo. La Tyszkiewicz, da parte sua, riconosce nelle parti più morbide del modellato, compresi i due piccoli capitelli la mano di Antonio Rossellino, al quale il Kennedy ha, invece, riferito la lunetta soprastante lo sportello. Il Planiscig, da parte sua, pensa ad un consistente intervento della bottega, mentre il Pope Hennessy assegna integralmente il lavoro alla mano di Bernardo. La più recente studiosa di Bernardo, Anne Markam Schulz, attribuisce ad un anonimo aiuto di Bernardo il Padre Eterno del coronamento del tabernacolo, mentre formula il nome di Desiderio da Settignano l'angelo alla destra dello sportello. La mensola su cui si appoggia il tabernacolo e la scritta sono posteriori alla realizzazione del resto del manufatto e sono probabilmente riferibili al XVII secolo. La Markham Shulz nota che il ciborio si ispira a quello di S. Ambrogio realizzato dal Buggiano e che entrambi derivano da esempi cosmateschi del XIII secolo, presenti soprattutto a Roma. La studiosa ricorda, inoltre che la presenza degli angeli oranti ai lati dello sportello rimanda ad esempi gotici come il tabernacolo della cripta del duomo di Fiesole. In sostanza in questo oggetto Bernardo realizza una personale ed elegante fusione tra elementi appartenenti alla tradizione medievale due-trecentesca ed elementi tipici del repertorio decorativo pienamente rinascimentale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900134714
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
- ISCRIZIONI alla base - OLEUM INFIRMORUM - lettere capitali - a solchi - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0