piattino, serie - manifattura viennese (XIX)
piattino
ca 1810 - ca 1813
Il servizio è composto da una caffettiera a forma di anfora molto slanciata, con manico a volute, da una lattiera in tutto simile ma più piccola, da una zuccheriera a forma di navicella con piede alto che posa su base quadrata e da due tazze da caffè leggermente svasate in alto, sorrette da piedi piuttosto corti e due piattini
- OGGETTO piattino
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MATERIA E TECNICA
porcellana/ invetriatura/ pittura/ doratura
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MISURE
Diametro: 14.6 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Viennese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Servizio da colazione per due persone (Têtê-à- têtê) tutto dorato, internamente ed esternamente, meno il vassoio. All'esterno i vari pezzi sono decorati ai bordi ed alle basi con fasce di oro opaco in cui è dipinto un festoncino stilizzato di foglie e fiorellini in bianco a rilievo. Nella parte centrale dei vari pezzi, in riquadri di oro opaco, gigli. Alternati ai riquadri, anfore in oro opaco. Il servizio si compone di otto pezzi: un vassoio ovale con bordo rialzato e dipinto in oro opaco. Leopold Lieb aveva studiato con Lampi all'Accademia di Vienna dal 1798 al 1800, dopo il ritorno del maestro da Pietroburgo. Il quadro della "Fuga delle Vestali" fu dipinto prima del 1808, poiché in quell'anno Michele Benedetti e Ferdinando Ruschwoyth ne fecero un'incisione e fu esposta nella Galleria dell'Accademia di Viennanel 1813. Le porcellane furono prodotte intorno al 1810-1811, e siccome sembra che Lieb copiasse il quadro prima che venisse esposto nella Galleria, una data non più tardi del 1813 per la decorazione del servizio è improbabile. La scena dipinta sul vassoio rappresenta l'episodio descritto da Tito Livio nella storia romana in cui "durante la fuga da Roma davanti ai Galli (il plebeo L. Albino) fa scendere dal carro la propria famiglia per cedere il posto alle vestali che nella confusione del momento fuggivano dalla città a piedi" (vedi Nicola Rasmi, 'Jean Battista Lampi', Trento 1951, p. 28). Si può azzardare l'ipotesi che Ferdinando III vedeva in quest'episodio delle vestali che fuggono i galli invasori un'analogia con la propria situazione, cioé tanto con la fuga impostagli dall'occupazione della Toscana da parte dei francesi, quanto l'appoggio anche se solo morale, datogli dal suo popolo per tornare sul trono. (S. Tabakoff, "Porcellana Viennese al Museo degli Argenti di Firenze: Un Servizio da Colazione del Granduca Ferdinando III", in "Bollettino d'Arte", n. 2-3, Aprile-Settembre 1973, pp. 184-5). Non è noto se il déjeuner sia un dono della Manifattura Imperiale al granduca Ferdinando III Asburgo Lorena, oppure se sia stato da questi commissionato durante l’esilio a Vienna avvenuto in epoca napoleonica e quindi da lui stesso portato nella Reggia di Palazzo Pitti, quando vi fece ritorno nel 1814
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900131703-6
- NUMERO D'INVENTARIO AcE 205-210
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2023
- ISCRIZIONI sotto la base - 46 (tornitore) - numeri arabi - a impressione -
- STEMMI sotto la base - fabbrica - Marchio - Manifattura di Vienna - scudo, in blu
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0