vassoio,
Tazze tronco coniche con manico, vassoio rettangolare, vaschette ovali, lattiera e caffettiera di forma bombata
- OGGETTO vassoio
- AMBITO CULTURALE Manifattura Viennese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio trae ispirazione da esemplari realizzati dalle Manifatture di Vincennes e di Sèvres intorno al 1755-1760 e in particolare da quelli inviati nel 1758 da Luigi XV re di Francia a Maria Teresa d’Austria in seguito all’alleanza da loro sancita nel 1757, durante la guerra di successione austriaca e rafforzata con il matrimonio avvenuto nel 1770 della figlia dell’imperatrice, Maria Antonietta con Luigi XVI, il Delfino di Francia. Si tratta del donativo di tre servizi, di cui uno da portata, uno da dessert e uno da caffè per la colazione, che poteva essere variato con quello da tè oppure da cioccolata. Questi déjeuners, destinati alla degustazione di bevande esotiche, ebbero una larga fortuna fin dal Settecento presso le Corti e poiché venivano sovente regalati potevano essere personalizzati con le iniziali del nome della persona a cui erano destinati. Ne costituisce un esempio il monogramma “ML” rappresentato sul nostro esemplare con una raffinata ghirlanda di fiorellini finemente miniati. Evidente è la dedica a Maria Luisa, figlia di Don Carlos di Borbone e moglie di Pietro Leopoldo Asburgo Lorena, ma non sono note le motivazioni del suo arrivo nella Reggia di Palazzo Pitti, poiché ne abbiamo notizia negli inventari solamente dal 1795. Esso è costituito da una lattiera, una caffettiera, due tazze, due zuccheriere e un vassoio rettangolare, che induce a ricondurlo al tipo di servizio denominato nella Manifattura di Sèvres déjeuner tiroir. D’invenzione della fabbrica viennese è invece la forma a cestino delle zuccheriere, poiché lo zucchero veniva servito in zollette. Le originali furono rotte nel 1814 e rimpiazzate nel 1840 dalla Manifattura Ginori, come attestato dal marchio della stellina dorata apposto sotto la base. Particolarmente interessante è la scelta di evocare il decoro a “bleu lapis caillouté”, ispirato anch’esso dalla Manifattura di Sèvres e visibile su una vaso da fiori realizzato dalla medesima, attualmente conservato al Museo delle porcellane (inv. A.c.e. 1911, n. 901). Il fondo bleu-de-roi, peraltro introdotto dalla fabbrica viennese solamente dal 1770, movimentato dal motivo dorato che richiama la forma dei sassolini, trova nella fabbrica francese una probabile fonte d’ispirazione negli studi mineralogici che si stavano compiendo all’epoca e ne è testimonianza, ad esempio, il trattato L’Histoire naturelle di Dezallier d’Angerville stampato nel 1755. Originariamente il servito era più grande: nel 1816 oltre ai sopradescritti pezzi c'erano anche 2 piatti ovali, 2 scodelle da zuppa, una ciotola da brodo con coperchio, un vaso da fiori ed altri due vasi. Nel 1877 tutto il servito, meno i due vasi, venne spedito a Roma. Il servito da caffé rientrò a Firenze nel 1893; gli altri pezzi sono scomparsi fra il 1814 e il 1840 i cestini furono rotti e rimpiazzati da pezzi eseguiti alla manifattura di Doccia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900131676-6
- NUMERO D'INVENTARIO AcE 90
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0