Scipione l'Africano

dipinto, ca 1493 - ca 1494

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Francesco Di Giorgio Martini (1439/ 1501)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello o del Podestà già del Capitano del Popolo
  • INDIRIZZO v del Proconsolo, 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il personaggio raffigurato su questa tavola centinata è Scipione l'Africano, e l'episodio storico cui si riferisce l'iscrizione sul basamento in basso ricorda un episodio della vita di questo eroe, rappresentato sullo sfondo, cui, dopo la conquista di Nuova Cartagine, viene condotta la bella Lucrezia, promessa sposa al principe celtibero Aluceio. Egli però restituisce la fidanzata al promesso sposo e dona alla coppia, come dono di nozze, il riscatto versatogli dal padre della ragazza. L'episodio che narra la continenza di Scipione è tratto dal libro Factorum et dictorum memorabilium di Valerio Massimo, un testo di letteratura paradigmatica molto amato dagli umanisti. Questa tavola, attribuita per primo a Francesco di Giorgio Martini dal De Nicola nel 1917 e confermata da tutta la critica successiva, fu dallo stesso studioso ricollegata ad un ciclo, una sorta di galleria di personaggi storici dell'antichità paradigmatici della rappresentazione di alcune Virtù familiari legate in particolare al matrimonio, del quale sono stati attualmente rintracciati altri sei pannelli, dispersi in varie collezioni mondiali. Al ciclo appartenevano personaggi dell'antichità classica e forse anche biblica: oltre a Claudia Quinta, Tiberio Gracco, Eunosto di Tanagra, Alessandro Magno, Artemisia, Sulpicia, sembra infatti di potervi ricollegare anche una Giuditta di Matteo di Giovanni conservata a Bloomington. Come è stato detto fin dall'inizio il ciclo, realizzato da diversi artisti, doveva decorare un ambiente privato, all'interno di una carpenteria andata perduta, secondo un uso abbastanza frequente all'epoca e in particolare documentato in ambiente senese. Il Tatrai ha cercato di collegare il ciclo alla committenza della famiglia Spannocchi legandolo all'evento delle duplici nozze di Antonio e Giulio di Ambrogio Spannocchi rispettivamente con una figlia di Neri Placidi e con Giovanna Mellini celibrate il 17 gennaio 1494. In realtà una attenta ricognizione del ciclo, basata anche su una vecchia ipotesi del De Nicola che rilevava appunto che i crescenti di luna presenti nei basamenti ai margini delle iscrizioni possano essere ricondotti in ambito senese solo alla famiglia Piccolomini è giunta a conclusioni molto più plausibili. Che portano a ricollegare la committenza del ciclo ad un matrimonio tra Silvio di Bartolomeo Piccolomini, pronipote di Pio II, e Battista di Neri di Aldello Placidi che avvenne il 18 gennaio 1493: trattandosi di un illustre rappresentante del ramo Piccolomini "delle Papesse" ossia discendente dalla sorella del pontefice, è possibile che il ciclo decorasse una sala del rosselliniano Palazzo delle Papesse a Siena.La circostanza e la datazione alla prima metà dell'ultimo decennio del Cinquecento, sarebbe confermata anche da considerazioni stilistiche. L'intero ciclo è infatti estremamente vicino alla decorazione della cappella Bichi in Sant'Agostino (terminata nel 1492), svolta dagli stessi artisti operosi con Francesco di Giorgio. Inoltre l'attribuzione recente della Sulpicia a Pietro di Francesco Orioli, morto nel 1496, non fa che confermare tale possibilità prendendo questa data come terminus ante quem. La tavola del Bargello, vede l'ideazione da parte di Francesco di Giorgio ma l'effettiva realizzazione fu affidata a due collaboratori, conosciuti con i nomi convenzionali di Maestro di Griselda e Fiduciario di Francesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130748
  • NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 2023
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI in basso sul basamento - VICTA MIHI CARTHAGO NOVA EST ULTURA PUELLAM/ CUI FIEREM VICTUS PRAEDA SUPERBA DEDIT/ SED QUI BELLO HOSTES MEMET RATIONE SUBEGI/ UT VIDEAR MERITUS BINA TROPHAEA SIMUL - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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