Santi con scene della loro vita, episodi della vita di Cristo, Madonna con Bambino e Sant'Anna

dipinto,

Il ciclo della parete sinistra corre su due fasce: in quella inferiore si trovano monumentali figure di Santi, allineati contro un parapetto a riquadri marmorei, oltre il quale svettano alberi; ogni santo è identificabile dal suo attributo. Nella fascia superiore, più bassa, sono dipinte storie relative alla vita dei santi medesimi. Sulla parete destra troviamo invece il Battesimo di Cristo, Sant'Anna con la Vergine e il bambino Gesù, sormontata da una scena narrativa, forse un episodio della vita della Vergine; la Trinità con Santi, la Resurrezione di Cristo con due scene della vita del Battista, e infine un affresco frammentario con archi e tende nella controfacciata. Mentre nell'abside è il Cristo Pantocrator fiancheggiato da angeli recanti i simboli della Passione, con in basso vari santi su un basamento a riquadri con rosetta centarle

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Filippelli Filippo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Tavarnelle Val di Pesa (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo di affreschi della chiesa di San Biagio si presenta molto omogeneo nonostante la cattiva conservazione e i restauri subiti. Sappiamo infatti che già nell'Ottocento, più precisamente nel 1892, il Carocci parlava di un intervento di restauro, da parte di un certo Dario Chini, che aveva portato alla scoperta di due cicli sovrapposti di affreschi, venuti alla luce dopo aver rimosso l'intonacatura successiva, del secolo XVI-XVIII. Dopo i primi interventi apparve la data 1503, ma sotto quel ciclo ne venne fuori un'altro, più vasto, sicuramente anteriore e in cui si leggeva una data mutila: MCCCCLX....., riferibile, secondo lo Schiavo (1954) al settimo decennio del secolo. In quegli anni lavorava alla Badia a Passignano Domenico Ghirlandaio, che eseguì il Cenacolo, tutt'ora conservato e documentato dal 1472 al 1476; pochi anni prima, 1467-1471 ca., è documentata l'attività di un pittore, monaco dell'ordine vallombrosano, Filippo di Antonio Filippelli, che eseguì gli affreschi del chiostro con le storie di San Benedetto. Dal confronto di queste ultime pitture con gli affreschi di San Biagio appare evidentemente una omogeneità stilistica che ci consente di ritenere questi ultimi anch'essi opera del Filippelli, eseguiti in epoca non molto distante da quelli del chiostro. Per quanto riguarda gli affreschi datati 1503 anche essi mostrano le stesse caratteristiche e lo stile è riconducibile ancora una volta alla mano del Filippelli. Non è accertabile con sicurezza il motivo di questa ridipintura di pochi anni successiva, ma è pensabile dato che si tratta solo della parete sinistra della chiesa, che essa sia stata danneggiata pochi anni dopo il termine degli affreschi e che si sia richiesto il nuovo intervento del Filippelli per il ripristino e la ridipintura. Filippo d'Antonio Filippelli mostra essersi formato in ambiente ghirlandaiesco. Infatti l'impostazione generale delle scene, delimitate da paratste scanalate con capitello corinzio e ffregio a cornice con decorazioni vegetali di tipo classico, come pure le specchiature inferiori e riquadri, richiamano certe soluzioni del Ghirlandaio ad esempio nel Cenacolo di Passignano e in quello di Ognissanti. Attribuibili allo stesso artista sono anche le pitture degli sportelli del tabernacolo che conteneva il busto reliquiario di San Giovanni Gualberto, vedi la scheda cartacea riferibile alla chiesa, nella sacrestia della badia e gli affreschi, molto deteriorati e ridipinti, della cappella di S. Andrea a Poggio al Vento, non molto distante dalla Badia. Da più recenti studi (1991), effettuati dalla dott.sa Nicoletta Pons, la data di questi affreschi è da posticiare al 1488, infatti questo ciclo appare stilisticamente più vicino alla pitture del chiostro che sono documentate al 1483
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130718A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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