tentazioni di Sant'Antonio Abate

dipinto, 1600 - 1699

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Rickaert David Iii (1612/ 1661)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Quadri del R. Palazzo Pitti, 1697-1702, (A.S. F., Guardaroba 1185, I, c.51 8, n.466; forse si tratta del quadro descritto al n. 105 qui sotto); Inv. 1784, n.305; Inv. 1825, n. 956 (come Teniers). Etichetta a tergo tavola: " cavato dalla stanza della signora Magni". Passato dagli Uffizi alla Galler ia Palatina nel 1928. L'opera corrisponde a quanto scrive J.B. Descamps, II, 1767, p. 254, a proposito delle diavolerie di Ryckaert: "dopo il 1650, ha eseguito soltanto soggetti diabolici e disgustosi, ha ripetuto più vol te la tentazione di Sant'Antonio; questi pezzi sono frutto di un'immaginaz ione un po' febbrile. Non si sa come abbia potuto ridursi a presentare que sti mostri orribili eppure i dipinti del genere furono ricercati come le s ue altre opere". Se la descrizione documenta un gusto estetico lontano dal l'immaginazione del Ryckaert, dobbiamo tuttavia notare che questi soggetti sono frutto di un estro interessante. La Tentazioni di Sant'Antonio della Galleria Palatina sono concepite nello stesso spirito della Strega che ca ccia i diavoli (Vienna, Kunsthistorische Museum), dipinto delle stesse dim ensioni che presenta anch'esso sul fondo roccioso mostri e incubi, e che p roviene dalla collezione del principe Carlo di Lorena, fratello del grandu ca di Toscana Francesco I. Il tipo del Santo Antonio, vecchio con la barba immerso nella meditazione, è molto comune nelle opere di Ryckaert. Lo tro viamo per esempio nel ciabattino del Rijksmuseum di Amsterdam, n. A357. La recente pulitura, eseguita in occasione della mostra, ha tirato fuori i c olori estremamente delicati e ha evidenziato il finissimo strato di colore , commenti al quale allude il Descamps, quando scrive che "egli coloriva c on grande delicatezza", e che "la maggior parte dei suoi dipinti non erano spessi di colore per cui si vede dappertutto il fondo della tela o della tavola". A. Pomp de Miramond, 1968, figg. 38-39, 42-43, ha pubblicato sce ne diaboliche del Ryckaert di cui una al Museo delle Belle Arti di Clermon t-Ferrand, dove è comunque difficile riconoscere la mano dell'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900129579
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 1144
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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