nascita di Maria Vergine, presentazione di Maria Vergine al Tempio

rilievo, post 1361 - ante 1364

Soggetti sacri. Personaggi: Maria Vergine; Anna; Gioacchino. Figure: levatrici; sacerdote. Oggetti: letto; bacile; fasce. Architetture: tempio

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
    metallo/ doratura
  • MISURE Altezza: 27.5
    Larghezza: 28.7
  • ATTRIBUZIONI Leonardo Di Ser Giovanni (ante 1358/ 1371)
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In un primo momento l'esecuzione del rivestimento delle fiancate laterali dell'altare fu affidata a Maestro "Piero orafo" di Firenze, ma i primi saggi del lavoro, sottoposto anche al giudizio di Ugolino di Vieri non piacquero e la commissione fu ritirata. Nel 1361 soltanto un paliotto, quello con le storie del Vecchio Testamento è allogato alla compagni di orafi di Francesco Niccolai. L'intero avanzamento dei lavori è documentato nei registri dell'opera di San Jacopo. A lavoro quasi ultimato una controversia tra gli artefici e gli operai impedì la sistemazione finale delle opere. Gli orafi, infatti, avevano utilizzato un quantitativo d'argento maggiore di quello previsto nel contratto che gli Operai non intendevano ripagare. La questione fu risolta con una soluzione di compromesso, "per metà dell'argento eccedente gli operai avrebbero dovuto pagare anche la manifattura, per metà il solo valore a peso" (Gai, 1984). Il 30 giugno 1364 , con una solenne cerimonia, il paliotto fu portato in città e collocato sul fianco dell'altare ma collocato sul lato opposto a quello attuale, nella parte di altare visibile dalla navata, solo una volta completata la seconda fiancata fu spostato sull'altro lato, rivolto verso la sacrestia della cappella. Lucia Gai ha intravisto nell'opera l'intervento di due mani distinte: una nelle prime sette formelle dal fare più rude, dalla continuità plastica delle figure nella composizione, che potrebbe indicare l'intervento di Francesco Niccolai. Nei due ultimi riquadri invece, quelli con le storie di Maria cioé nel riquadro raffigurante la NativitàSBAS FI 95631) e Sposalizio della Vergine (SBAS FI 95632) "appare all'opera un maestro dalla personalità meno rude, che ingentilisce le figure, sempre però plasticamente rilevate e solidamente costruite, con una fattura più delicata e morbida del panneggio, con un tessuto di gesti meno perentorio". Varianti forse meno evidenti nei dettagli e più nella composizione ma in cui è indicata da Lucia Gai la presenza di Leonardo di Ser Giovanni, cui nel 1367 fu commissionato il secondo paliotto. Le due formelle sono strette elaborazioni di scene analoghe dell'Orcagna, "un'affinità che secondo Toesca, potrebbe anche far pensare ad un discepolato diretto di questi due orafi nella bottega di Andrea di Cione" (1951). Gli orafi cui il 16 gennaio 1367 fu commissionata l'opera era ancora una volta la compagnia di Francesco Niccolai, cui era compagno Leonardo di Ser Giovanni, già impegnati ad eseguire il paliotto frontale dell'altare di S.Giovanni Battista a Firenze. "Una sola è la cultura artistica, direttamente partecipe del mondo figurativo proprio della scultura e alla pittura orcagnesca ... e tramite questa "attenta a quel mondo nordico che specialmente dopo il settimo decennio del 300 inviava più fitte le sue avanguardie a Firenze"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900126097-7.8
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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