paliotto, elemento d'insieme di Andrea di Jacopo d'Ognabene (ultimo quarto sec. XIII, sec. XIV, sec. XV)

paliotto, 1275 - 1299

Il paliotto è composto da quindici formelle rettangolari incassate entro riquadri decorati da bordure ornamentali con girali di foglie di vite. Una bordura più grande racemi delimita i quatto lati del paliotto. Agli angoli di ogni formella sono incastonati degli smalti di diversa fattura e dimensioni. Nella parte bassa di un'altra cornice che corre lungo il perimetro si trova una fascia smaltata di blu con un'iscrizione. Lungo i lati minori del paliotto è disposta una parte in lamina argentea aggiunta nell'ultimo restauro

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
    metallo/ doratura
  • MISURE Altezza: 105.5
    Larghezza: 215
  • ATTRIBUZIONI Andrea Di Jacopo D'ognabene (notizie 1284-1320)
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paliotto centrale fu realizzato nel 1316 da Andrea di Jacopo d'Ognabene, come reca l'iscrizione smaltata posta alla base. La commissione dell'opera cadeva in un momento critico per la città, in cui andava ad insediarsi il vicario regio di Roberto d'Angiò; un voluto omaggio alla causa guelfa filo-fiorentina motiva forse la presenza della Santa Eulalia, cui i pistoiesi attribuivano la salvezza dall'assedio di Uguccione della Faggiola, capo degli imperiali. Altre scelte iconografiche, come la presenza della Maiestas Domini, erano probabilmente dovute alla volontà di mantenere almeno in parte, le figurazioni dell'antependium più antico. Il paliotto segna indubbiamente il vertice artistico di Andrea di Jacopo d'Ognabene, qui al culmine della propria carriera e dove dispiega citazioni da Nicola e Giovanni Pisano. Nelle scene l'attenzione è catturata dalla cura dei particolari, dalla statica ma puntuale resa descrittiva come scrive Lucia Gai "decisamente Andrea di Jacopo d'Ognabene non è un narratore: "sente" di più la figura singola, dove può concentrare il suo modo di esprimersi". Negli smalti collocati nel paliotto, si testimonia "il contatto profondo con Siena, centro di elaborazione di questa tecnica decorativa e pittorica dell'arte orafa". Gli smalti, studiati per la prima volta da Ragghianti (1955) e M.M. Gauthier (Emaux du Moyen Age occidental, Fribourg, Office du Livre 1972; pp. 211-212; 385-386) sono da ascrivere a Andrea di Jacopo di Ognabene e alla sua bottega (Gai, 1984)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900126097-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in una cornice in basso - + AD HONOREM DEI ET BEATI IACOBI APOSTOLI ET DOMINI HERMANNI PISTORIENSIS EPISCOPI + HOC OPUS FACTUM FUIT TENPORE POTENTIS VIRI DARDANI DE ACCIAIUOLIS VICARII PRO SERENISSIMO PRINCIPE DOMINO REGE ROBERTO IN CIVITATE PISTORII E DISTRICTU ET TENPORE SIMONIS FRANCISCI GUERCI ET BARTHOLOMEI DOMINI IACOBI APOSTOLI SUB ANNO DOMINICE N(ATIVITATIS) MCCCXVI° INDITIONE XV DE MENSE DECEMBRIS PER ME ANDREAM IACOBI OGNABENIS AURIFICEM DE PISTORIO + OPERE FINITO REFERAMUS GRATIE CHRISTO. QUI ME FECISTI TIBI SIT BENEDITIO CHRISTI. AME(N).// - caratteri gotici - latino
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