motivi decorativi architettonici
ciborio,
1662 - 1662
Ciborio d'altare a forma di tempio. La parte inferiore presenta sei colonne di marmo vario, rappresentanti quasi un portico; sopra di esso, ai lati del timpano, sugli angoli esterni, due figurine di santi oggi rubate. Sotto il timpano, nello sportellino, è rappresentato un Vir dolorum a figura intera. La parte superiore è formata da un tiburio da cui si dipartono volute costolonate e che sorregge una balaustra giorno. Sopra di essa è la cupola coperta a scaglie al coronamento della quale è la lanterna
- OGGETTO ciborio
-
MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ sbalzo
- AMBITO CULTURALE Manifattura Romana
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non ricordato da nessuna fonte locale il prezioso ciborio sembrerebbe, per i caratteri architettonici molto particolari, opera di ambiente romano. Un confronto stringente è possibile sia con la facciata di S.Pietro che con le due facciate delle chiese gemelle di Piazza del Popolo, opera del Rinaldi e del Bernini, che proprio a partire dal 1660 circa si andavano costituendo. Una ricchezza decorativa come quella presentata dal ciborio in esame, avvalorata anche dalla copertura della cupola ad occhi di pavone, sembrerebbe proprio ispirata da questi modelli e, in senso più generale, dall'ambiente romano. D'altro canto il committente, Iacopo di Cristoforo dei Paribeni pistoiese dichiara, nell'iscrizione dedicatoria che corre sulla base, il suo ruolo di canonico di S. Pietro (..CANONICVS AC. S.PETRI). E' probabile che il prelato committente abbia quindi voluto onorare la sua città d'origine con un dono così importante. Bisogna inoltre ricordare che gli anni tra il 1660 ed il 1665 sono anche quelli che vedono la donazione alla Cattedrale e ad altre chiese pistoiesi di moltissimi reliquiari, voluti personalmente dal Cardinale Giulio Rospigliosi, e quasi tutti di probabile origine romana. Era forse questo un momento di particolare potenza del Cardinale Giulio, che salirà poi sul soglio nel 1667 con il nome di Clemente IX. Con il pontificato dei Chigi, infatti, il Rospigliosi, legato in gioventù ad Urbano VIII Barberini ed al suo circolo, tornò ad occupare un ruolo importante nella Roma papale, dopo il decennio circa di epurazione dovuta al pontificato di Innocenzo X Pamphili, avverso alla fazione barberiniana (Haskell, 1966; pp. 102-106). Con la rinnovata potenza del Rospigliosi, anche la comunità pistoiese di Roma, specialmente quella ecclesiastica, dovette rinforzarsi. Non sarebbe fuori luogo quindi che il canonico Paribeni fosse legato all'ambiente dei Rospigliosi e che l'esecuzione del tabernacolo rientrasse in una politica artistica "campanilistica" mirante a nobilitare ulteriormente, ad opera di pistoiese residenti "all'estero" il già insigne monumento della Cattedrale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900123338
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nella base del ciborio sul fronte - JACOBVS CHRISTOPHORI DE PARIBENIS PIST. HVIVS ECCLESIAE/ CANONICVS.AC.S.PETRI.IN.CAPPELLA.RECTOR.AERE SVO./ F.FECIT.ANNO.MDCLXII// - a rilievo - latino
- STEMMI nella base del ciborio ai lati dell'iscrizione - gentilizio - Stemma - Paribeni - 2 - Campo a sei palle sormontato da crescente
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0