candelabro di Maso di Bartolommeo (sec. XV)
candelabro,
ca 1440 - ca 1440
Maso Di Bartolommeo (1406/ 1456)
1406/ 1456
La base è triangolare sorretta agli angoli da tre sfingi. Dalla base si parte il fusto svasato e finemente scanalato, arricchito da tre anse. Da quest'ultimo immaginario contenitore si sporgono sette tralci, trattenuti in basso da un nastro che si riunisce. Nella parte superiore i tralci terminano aprendosi a foglia, con dei puntali metallici
- OGGETTO candelabro
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
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ATTRIBUZIONI
Maso Di Bartolommeo (1406/ 1456)
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il candelabro, ricordato anche dagli eruditi locali e dalle guide più antiche come opera di ignoto scultore del XV secolo (Tigri, 1896; Giglioli, 1904; Chiti, 1910; Tigri, 1910; Maya, 1927; Chiti, 1931), fu ricondotto a Tommaso di Bartolomeo dal Piattoli (1934) che ne rintracciò l'autore in una serie di documenti ed il committente nella persona di Donato de' Medici, vescovo di Pistoia in quegli anni. Secondo le fonti documentarie il 2 novembre 1440, lo stesso anno cioè in cui probabilmente il Vescovo mediceo commissionava l'oratorio esterno della Madonna detta "delle Porrine", sempre a Pistoia (Rosati, 1776; Beani, 1903), fissava in 426 lire la ricompensa a Tommaso scultore per la preparazione di un monumentale candelabro bronzeo da eseguire secondo le modalità e con l'impiego dei materiale pattuti. In tempi recenti, già nella sua guida del 1956 il Chiti aggiornava l'attribuzione del candelabro a Maso di Bartolomeo, mentre il Marchini, in due interventi (1956) ne chiariva storicamente il valore, precisandone la priorità rispetto a quello eseguito sempre da Maso per il Duomo di Prato, nonché la contemporaneità con i suoi lavori alla cancellata della Cintola (ottobre 1438 - maggio 1443). Sottolineava inoltre l'importanza del discorso essenzialmente donatelliana, superato però "..in un effetto grandioso e solenne unito all'eleganza di una materia viva e pulsante..", che aveva come risultato "..la pacata contemplazione ottimistica di un mondo docilmente ubbidiente alle leggi di natura di cui discopre la spontanea bellezza. Sicché il suo significato trascende la destinazione e la consistenza dell'oggetto per farsi espressione di pura poesia.." (Marchini, 1968)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900123309
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0