La Cieca. busto femminile

scultura, ca 1916 - ca 1917

Figure: figure femminili

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA gesso/ patinatura
  • ATTRIBUZIONI Boncinelli Evaristo (1883/ 1946)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Databile al 1916-17 appartiene ad un gruppo di sei opere eseguite in questi anni fra cui "Il Suocero", "La Permalosa", "La Smorfia", ed altre due opere, "L'Arringatore" e la "Preghiera per il ritorno del babbo dalla guerra", che andarono perdute dato che Boncinelli le lasciò in creta al momento del suo richiamo alle armi l'8 gennaio 1918. Proprio l'andata in guerra segnerà l'inizio di quella profonda disperazione e di quel malessere fisico e morale che porteranno Boncinelli allo smarrimento della ragione. Questo busto di donna avvolta in uno scialle, con il volto alzato e gli occhi spenti ed incavati, ritrae una mendicante che chiedeva l'elemosina dinanzi alla chiesa di Borgo Ognissanti e che abitava in un vicolo vicino a Pitti. Il Pariani si sofferma a lungo sulla personalità del soggetto che "viziosa, depravata, spoglia di requisiti umani...con eloquio ciano e becero esponeva impavida il turpe passato". il busto, tagliato poco sotto le spalle, poggia sopra uno zoccolo rettangolare di tipo quattrocentesco, che l'autore ruppe verso sinistra in modo che si unisse col petto e lo prolungasse; "lo squarcio corrispondeva col cuore ed Evaristo volle appunto rappresentare priva di cuore quella meschina"(Pariani). L'opera fu respinta nel 1917 dalla Giuria di accettazione della Mostra di Palazzo Davanzati in Firenze, e la moglie dell'artista in un fascicolo dattiloscritto, consegnato nel 1961 all'allora Soprintendente Ugo Procaci, dal titolo "Un'artista folle vita di Evaristo Boncinelli scultore scritta dalla moglie" ricorda l'accoramento dell'autore per questo rifiuto, e come egli soleva ripetere: "sbaglierò, ma questo è il mio miglior lavoro". Si è voluto vedere in questa figura l'espressione della decadenza dello spirito dopo una vita di vizi di miseria. Ma quel che oggi rimane, indipendentemente dai risvolti morali del soggetto, è l'essenzialità quasi geometrica dei piani plastici racchiusa nella immobilità luminosa di questa creatura dolorante. Una fisionomia stravolta assume formalmente una struttura plastica severamente concreta che dimostra la capacità di Boncinelli a trattare soggetti compassionevoli senza cedere a pietismi ma sublimando quasi, e riassumendo, la realtà ed il sentimento del modello in pura forma scultorea. Di questa scultura esiste una riproduzione in bronzo al Museo di Villa Giulia a Roma. La scultura qui considerata fa parte del gruppo di opere di Evaristo Boncinelli per la acquisizione vedi scheda: Galleria d'arte moderna, il giornale 2048
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900121526
  • NUMERO D'INVENTARIO Giornale GAM 2047
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI a destra - E.(VARISTO) BONCINELLI - Boncinelli Evaristo - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Boncinelli Evaristo (1883/ 1946)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1916 - ca 1917

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'