Madonna con Bambino

dipinto, 1500 - ante 1527

In cornice intagliata e dorata, sostenuta da due zampe di leone poggianti su una base parallelepipeda con tre specchiature frontali puntinate; in alto monogramma mariano entro volute vegetali a giorno. Le corone della Madonna e del Bambino sono in argento, come le profilature delle maniche; al collo sono appesi tre fili di perle scaramazze

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera/ doratura
    argento/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Fiesole (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Modesto esempio di manufatto pittorico di interesse quasi esclusivamente storico e devozionale; pure nello stile genericamente arcaizzante, si data al XVI secolo, anteriormente all'anno 1527, come si può dedurre dall'iscrizione posta a tergo della tavola, datata 1806, copia di una precedente iscrizione del 1660. La cornice è stata probabilmente realizzata al tempo della copiatura dell'iscrizione, nei primi anni del XIX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118762
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
  • ISCRIZIONI a tergo su cartellino - Nel Sanzio (sic) nome di Gesù e di Maria: havendosi per traditione in questo venerabile monastero di S. Caterina da Siena di Firenze che la presente immagine della B. Vergine sia stata portata da suor Apollonia conversa che si vestì l'anno 1571. Da cui si seppe, che l'anno 1527 essendo nella città di Firenze un fiero contagio la sua casa per intercessione di questa gloriosa imagine restò del tutto libera, e ciò disse havesse inteso da suoi parenti onde Ella seco portolla come miracolosa al Monastero ed essendosi questo Santo concetto; occorrendo il fiero flagello di peste in Firenze l'anno 1630 e 1632 le madri ricorsero a questa gloriosa protettrice, all'humile petitione delle sue serve, mossa a pietà Maria li concesse la gratia, restando affatto illese dal si velenoso male. E acciò questa Santa memoria non si abolisse d'un tanto tesoro, a petitione delle Rev. Madri Jo. F. Carlo Garofano maestro e confessore del Monastero governando la Relig.e il Rev.mo P. Generale Maestro Giovanni Battista Marini regendo la Provincia il Rev.mo Maestro F. Giacinto Libelli ha fatto il presente ricordo l'anno 1660 il 17 di Xbre sotto il Pontificato di N. S. Alessandro Settimo copiato l'anno 1807 - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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