Cristo crocifisso tra la Madonna e San Girolamo

dipinto, ca 1485 - ante 1488

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Del Sellaio (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Lorenzo Di Credi/ Cerchia
    Andrea Del Castagno
    Botticelli (scuola)
    ambito fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Fiesole (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli anni di poco precedenti il 1488 sono probabilmente la data di esecuzione di questo dipinto, come si deduce dalla Cronaca manoscritta del Convento di S. Domenico, che registra in quell'anno la costruzione della cappella Dazzi "cum tabula altaris in qua est Crucifixus et Mater eius et b.tus Hieronymus genuflexus coram Crucifixo". Era quindi stata commissionata da Melchiorre Dazzi, fondatore della seconda cappella di famiglia, dopo quella acquistata da Paolo Dazzi nel 1485. Già attribuita genericamente a scuola fiorentina della seconda metà del XV secolo, poi a maniera di Lorenzo di Credi (Moreni 1792) o Andrea del Castagno, fu dal Giglioli giustamente avvicinata alla scuola del Botticelli. Considerato poi il probabile anno di esecuzione, si può collocare quest'opera nella tarda attività di Jacopo del Sellaio, nel momento della sua maggiore adesione ai modi del Botticelli; si confronti al proposito con la Deposizione del Museo di Berlino, attribuita al Sellaio, per le notevoli affinità tipologiche e stilistiche. Potrebbe anche essere riferita ad un seguace del Botticelli che ripete i modi castagneschi del periodo giovanile del Maestro. Moreni (1792) non vide la tavola al suo posto nella Cappella Dazzi, e Ferretti (1901) ci informa infatti che nel 1788 monsignor Ranieri Mancini, vescovo di Fiesole, la fece togliere dalla cappella, preferendole un quadro seicentesco raffigurante San Domenico. Secondo Ferretti (1901) rimase nel convento fino alla sua soppressione, nel 1810. Nel 1862 la tavola si trovava sull'altare di sinistra della chiesa di S. Girolamo delle Poverine, come risulta da un inventario manoscritto compilato in quell'anno da Carlo Pini; nel 1865 fu tolta dalla chiesa, com'è indicato in un cartellino posto sul retro, e rimase dal 1881 al 1890 nei depositi degli Uffizi; nel 1890 fu collocata dal Carocci nel Cenacolo di S. Apollonia, finché il 28 aprile 1912 ritornò finalmente nella chiesa di S. Domenico di Fiesole
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118710
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 3382
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1986
    1989
  • ISCRIZIONI in alto in cartiglio - I N R I - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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