reliquiario di Sogliani Paolo (fine/ inizio sec. XVI, sec. XVII)

reliquiario,

Il reliquiario è composto da un'urna di vetro di forma cilindrica, racchiusa in un'ossatura d'argento a forma di tempietto classico, con cupolina emisferica, sormontata da una statuina di San Giovanni Gualberto, paraste ed eleganti contrafforti dalla funzione eminentemente decorativa. Il tutto poggia su un corpo di forma esagonale, decorato con pietre preziose e recante sei scenette con eventi dell'Ordine Vallombrosano. Dal corpo esagonale, alla base esagonale, il fusto registra una marcata strozzatura, raccolta da un nodo di forma sferica, decorato con pietre preziose. Nella base, in spazi trilobati sono raffigurati: San Bernardo, Sant'Atto, San Giovanni Gualberto, San Benedetto, San Giovanni Battista, San Michele

  • OGGETTO reliquiario
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
    pietre preziose
    rame/ smaltatura
  • ATTRIBUZIONI Sogliani Paolo (/ 1500)
  • LOCALIZZAZIONE Reggello (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario è un pregevole prodotto dell'oreficeria fiorentina a cavallo fra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento. Fu commissionato all'orafo Paolo di Giovanni Sogliani, titolare di un'apprezzata bottega fiorentina da Don Biagio Milanesi, divenuto Abate Generale dell'Ordine Vallombrosano il 19 febbraio del 1480. Il Sogliani compì il reliquiario il 10 luglio 1500, firmandolo e datandolo con l'aggiunta degli stemmi. L'opera fu eseguita intervenendo su un reliquiario preesistente, come risulta dai documenti d'archivio in cui vengono ricordate le traversie del Reliquiario di San Giovanni Gualberto. L'esecuzione venne commessa inizialmente dal Milanesi ad altro orafo, che la portò a compimento, conferendo alla parte superiore (teca che racchiude il santo braccio) ben poca protezione, dato che "ogni 4 mesi, conveniva mandare, per vetri, et cristalli, a Venezia, con grandi spese". Il Milanesi, incaricò il Sogliani, di riassettare la parte superiore soggetta a rotture. Non contento del lavoro finito, per la palese discordanza, fra la parte superiore, propriamente rinascimentale, e l'inferiore, prettamente tardo gotica, Don Biagio incaricò il Sogliani di uniformare l'insieme e l'orafo, su una struttura polilobata, applicò ornati di tipo classico, in cui il linguaggio era già quattrocentesco. Il reliquiario razziato durante la soppressione francese del 1810-1816, venne restituito nel 1819, custodito in una cassa del Vasariano, venne restituito dal Granduca Ferdinando III al monastero
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900101273-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • ISCRIZIONI fascia del fregio sotto la cupola - BRACHIUM/ S.H. IOHANIS. G.T.D. BLASII G. VALLISUMBROSE - latino
  • STEMMI religioso - Stemma - Ordine Vallombrosano - scudo cob Tau
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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