Teseo trova la spada e i calzari del padre Egeo sotto un masso
dipinto
1600 - ante 1665
Poussin Nicolas (1594/ 1665)
1594/ 1665
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 98 cm
Larghezza: 129 cm
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ATTRIBUZIONI
Poussin Nicolas (1594/ 1665)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
- INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "L' invenzione è la più adatta a rendere chiaramente il soggetto. La composizione non risente alcuno artificio. Si direbbe che la natura nel caso non avrebbe collocato le figure altrimenti" scrive fra altri elogi ("la più perfetta armonia"), il Lanzi a proposito di questo Poussin, nella sua descrizione dei quadri francesi al loro arrivo a Firenze (ASG, filza XXVI a 28). Egli auspica che il Morghen ne faccia una nuova incisione; e infatti, fin dal 19 luglio 1793 (Nouvelles Archives de l'Art Francais, 1875, p. 445), Wicar chiede e ottiene il permesso di disegnare l'opera per l'incisione insieme alla Morte di Socrate attribuita a Dufresnoy, per la quale non ottiene l'autorizzazione. Il Lanzi aggiunge che del quadro esiste un' incisione, secondo lui mediocre, dovuta a "Ravenes" (..). Informazione preziosa: quest'incisione, sconosciuta ai biografi del Poussin e che non abbiamo potuto trovare alla Bibliothèque Nationale, non è quella del XVII secolo data talvolta a Rémy Vuibert, talaltra a Lemaire, e riprodotta dal Wildenstein. Essa documenterebbe che il quadro fiorentino è quello della collezione du Tillot di cui parla Mariette (Abecedario, IV, p.204) e che Fragonard vide e dsegnò a Parma, venduto una prima volta a Parigi il 27 marzo 1775 (vendita Marchese di Felino du Tillot, n.40) e ancora il 27 marzo 1787 (vendita Lambert, n.155) e acquistato da Le Brun. E' con ogni probabilità il quadro proposto per l'acquisto a Luigi XVI nel 1775: ecco in proposito la nota di Pierre, "Primo pittore" del re, in data 14 settembre 1775 (Corrispondance de M. d'Angiviller avec Pierre publiée par M.Furcy-Raynaud, in "Nouvelles Archives de l'Art Francais", 190 -1906, pp.48-49): "Il quadro proposto dal Poussin rappresenta Teseo che alza, in presenza di sua madre, la pietra che copriva le armi di Egeo; misura circa 4 piedi di lunghezza per 3 di altezza, il mercante ne chiede 6000 livres e afferma di rifiutarne 4800. Ci sono tre versioni di questo soggetto, la diversa età del pittore può renderle differenti; ma come paragonarle? A rigore è un quadro d'architettura, e quindi non appartiene alla classe dei soggetti interessanti. Il Re possiede gran quantità di Poussin sublimi, tanto che questo avrebbe solo una parte di secondo piano nel Gabinetto; perchè impegnare del denaro per oggetti che non sono fondamentali? Inoltre ci sono delle ridipinture, cosa confessata ai mercante". Ma il quadro di Firenze ci pone altri problemi: la composizione, l' "invenzione" è di Poussin? Gli specalisti sono tutti consenzienti su questo punto, esclusa Doris Gäumann-Wild (1958) che dà l'opera, senza motivi convincenti, a Charle Mellin. Delle varie versioni conosciute, qual'è la migliore? Di solito si mette a confronto col quadro di Firenze una tela oggi al museo Condé a Chantilly (una nuova versione, passata all'asta di Christie's il 26 giugno 1970, n.43, non sposta di molto il problema). Grautoff (1914) le accetta entrambe, Friedlaender le rifiuta tutte e due, come pure Sterling (1960); Wildenstein (1957) preferisce loro la versione in suo possesso, Blunt e Chàtelet danno la priorità alla tela di Chantilly come, in modo più attenuato, J.Thuillier (nel 1960, scriveva che i due "esemplari (erano) di qualità sensibilmente uguale"). In mancanza di un confronto diretto fra i due originali, solo l'esame radioscopico del quadro di Firenze potrà portare a una conclusione. Ma in tempi recenti la discussione ha cambiato obiettivo, a causa di una nota di Mariette (Abecedario, ed.1857-1858, IV, pp.204-205) riguardo il quadro di Tillot: "Il quadro di Poussin di cui si propone l'acquisto al signor du Tillot può misurare tre piedi di altezza su quattro di larghezza. Nella composizione entrano solo tre figure. Il soggetto è Teseo che alza la pietra sotto la quale erano nascosti i calzari e la spada che sarebbero serviti a documentare e constatare la sua nascita. Una donna, nobilmente vestita alla greca e appoggiata a una giovane, è presente e sembra indicare all'eroe cosa deve fare. L'azione si svolge in un luogo disseminato di rovine, cui si vedono ergersi ancora i resti di un arco trionfale e di un superbo portico sostenuto da colonne di ordine dorico. Quest'architettura, dipinta con grande accuratezza, non è affatto opera di Poussin ma di Le Maire, pittore francese di cui il Poussin si è servito spesso per l'architettura dei suoi quadri e che presumibilmente eccelleva nel dipingerla. Quindi ci sono soltanto le figure dipinte da Poussin, e pur non essendo della sua maniera migliore, non si tratta né di un prodotto della sua prima giovinezza, né di uno di quei dipinti su cui una mano tremante abbia tracciato penosamente, in vecchiaia, quanto un grande artista abbia pensato con mente sempre rinnovata e vigorosa. La figura virile è disegnata con sapienza e quelle femminili sono ben anneggiate..(continua in Osservazioni)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900099688
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 1004
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0