ritratto di Luigi XIV
dipinto,
1670 - ante 1670
Nanteuil Robert (1623/ 1678)
1623/ 1678
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta/ pastello
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MISURE
Altezza: 53.5 cm
Larghezza: 43.5 cm
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ATTRIBUZIONI
Nanteuil Robert (1623/ 1678)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
- INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1687 il pastello si trovava nell'appartamento di Cosimo III a Palazzo Pitti (sala da pranzo), l'anno dopo nella camera di Cosimo (ASF, Guard.932, c.79). Trasferito da Pitti agli Uffizi il 3 luglio 1798 (Giornale d'entrata, p. 77v). Il problema dei pastelli del Nanteuil degli Uffizi è molto più. complicato di quanto non si credesse finora: tre sono quelli sempre ricordati: l'Autoritratto, il Luigi XIV e il Turenne. E' unanimemente ripetuto che i due ultimi, che portano entrambi la stessa data a tergo, furono acquistati dal futuro granduca Cosimo III durante il suo viaggio in Francia nel 167O. Nella tuttavia lo prova. Dobbiamo, al contrario, attirare l'attenzione sulla lunga e confusa corrispondenza (poco utilizzata dai biografi del Nanteuil) intercorsa tra […] Antonio Gondi, rappresentante del Granduca a Parigi, e Apollonio Bassetti, suo segretario a Firenze (essa è stata parzialmente pubblicata da Andrea Corsini nel 1918). In una lettera del 7 settembre 1676 (ASF, Med. 4819, c. 167) Gondi scrive: "E' partito in questa mattina con la carrozza della diligenza per Lione un ruotolo ben accomodato e diretto a V.S. in cui troverà sei ritratti di Nanteuil che sono il re, Monsieur il Sig.re le Tellier, il visconte di Turenne et il Principe di Bounsnic et se a essi unirà quello di Pompone… et quello della N.S, che è l'ultimo fatto da lui et che sono poche settimane che è messo alla luce non può essere più somigliante di quel che è…". Si sarebbe quasi tentati di mettere in relazione la lettera con i due ritratti esposti, ma a ciò si oppongono alcuni fatti. Primo, i due pastelli sono databili a parecchi anni prima della lettera; secondo, le opere inviate erano state arrotolate, mentre l'interessantissima scritta vergata sul tergo del Luigi XIV, come la vediamo ancora oggi, presuppone che il pastello sia stato inviato già incorniciato. Si può quindi supporre che la lettera del 1676, alluda piuttosto all'invio di incisioni. Il problema è ulteriormente complicato dal fatto che il fiorentino Domenico Tempesti (1655-1737), durante il suo soggiorno a Parigi presso il Nanteuil, dal 26 dicembre 1676 alla morte di questi il 9 dicembre 1678, aveva copiato le opere del suo maestro. Il Corsini (p. 159) cita una copia del Luigi XIV (Inv. 1890, n. 3506) e quindi vien fatto di domandarsi di chi siano i pastelli che rappresentano il re ( nn. 2O11 e 2540 dell'Inv. 1890).Sempre presso le Gallerie di Firenze segnaliamo un Cancelliere d'Aligre (1592-1677;Inv.l890, n. 2566), in senso inverso rispetto all'incisione in ovale del Nanteuil (Petit Jean e Wickert, I, 1925, pp. 387-389; II, tav a p. 3; il pastello originale figura nell'inventario steso alla morte dell'artista; l'incisione, lasciata incompiuta in quell'occasione, fu portata a termine da Edelinck); un Cardinale de Bonsi, rappresentante della Toscana in Francia (1631-1703; Inv. 1890, n. 2545), anche questo in senso inverso rispetto all'incisione originale del Nanteuil, datata 1678) e che, sulla base di una lettera inviata dal Bassetti al Gondi il 19 febbraio 1678 "stile fiorentino" (1679; Corsini 1918, p. 209), si può restituire a D.Tempesti ("è bellissimo il ritratto di Bonsi") [...]naie, a dire del segretario del Granduca, era abile pastellista ma debole incisore; e un terzo ritratto, inciso dal Nanteuil e la cui identità non è stata stabilita, che sembra della stessa mano dei due precedenti. E' infine chiaro, come testimonia questa corrispondenza, che alla morte dell'artista, il Granduca cercò di impossessarsi di alcune suo opere, in particolare dei ritratti delle favorite del re. Non è sicuro che la cosa sia riuscita, tanto più che il Gondi scriveva (ASF, Med.4820, c.209) che: "di ritratti di dame non ve ne saranno perché non inclinava a disegnare". In conclusione, solo gli studi di archivio da un lato, e il ritrovamento di altre opere del Tempesti e del Nanteuil dall'altro, permetteranno di definire con chiarezza quello che spetta ad ognuno dei due, e di dire se tra i numerosi pastelli, spesso del tutto inediti, conservati nelle Gallerie fiorentine ce ne siano che possono essere stati mandati da Parigi dopo la morte del Nanteuil. Per tornare al ritratto di Luigi XIV (1638-1715), che si può confrontare utilmente con il pastello del Le Brun al Louvre, non solo è una importante testimonianza iconografica, ma anche uno dei più begli esemplari del Seicento. Il re ha sottili baffetti volti in su (probabilmente aggiunti alla figura dopo il 1668), al collo una cravatta di merletto dal grosso nodo e indossa una corazza. Il pastello, che è servito come modello per numerose incisioni del Nanteuil, leggermente differenti le une dalle altre e datate 1666, 1667 e 1668, deve essere certamente anteriore al 1670, data indicata a tergo,ma che potrebbe essere, come usuale, quella dell'invio dell'opera al Granduca
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900099672
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 824
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
- ISCRIZIONI a tergo sulla tavoletta di controfondo - Nanteuil / Faciebat / 1670 - corsivo - a penna - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0