santi e beati vallombrosani

dipinto murale, 1585 - 1585

dipinto murale

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 490 cm
    Larghezza: 875 cm
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (scuola)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione dell'ambiente, eseguita ad affersco, comprende un fregio corrente al di sotto del soffitto, con medaglioni raffiguranti santi e beati dell'ordine vallombrosano, e una fascia di piccoli spartimenti rettangolari e quadrati, che ribadisce visivamente i lati della volta bianca, che ha al centro un ovale incorniciato di putti, volute e festoni con il monogramma bernardiniano. L'ornamento comprende anche una mostra architettonica, con timpano curvilineo spezzato e lesene scanalate, profilata in oro, che racchiude uno sportello a due ante. . Al di sotto dello sportello è una mensola in pietra baccellata. Ai lati della mostra sono dipinte due nicchie, illusionisticamente scavate nel muro, con un angelo reggicandelabro per ciascuna. I medaglioni con i ritratti sono incorniciati da cortine, festoni, angeli; il medaglione sopra la porta che mette in comunicazione i due ambienti della sagrestia è invece incluso in un elaborato partito architettonico con ampie e frastagliate volute di gusto barocco, che verosimilmente sono dovute ad una ridipintura seicentesca, così come gli strombi delle finestre. I colori sono assai vivaci e freschi, talora molto intensi. Nella fascia di piccoli spartimenti lungo il soffitto sono effigiate figure allegoriche e, nei rettangoli smussati, scene dell'Antico Testamento; nelle fasce verticali che separano i medaglioni del fregio con i monaci si trovano invece scudi con testine femminili e con figure intere di profeti. Sotto ciascun ritratto sono inserite iscrizioni esplicative. Sotto le paraste che inquadrano uno dei medaglioni si legge la data A. D. M. D. LXXXV. Il ciclo di affreschi, prezioso repertorio di iconografie vallombrosane, reca la data 1585. La tradizione lo assegna a Bernardino Poccetti, per i caratteri di esuberante decorativismo che si manifestano nelle inquadrature dei medaglioni con fiori, tende, putti e grottesche. La qualità, spesso ingenua e modesta, dei ritratti non consente di mantenere interamente l'attribuzione; ma alcuni di essi, di qualità superiore e di grande vivezza (si vedano ad esempio il Beato Michele Abate, A.F.S. n. 263840, o San Bernardo Cardinale, A.F.S, n. 263834), presuppongono la mano di un maestro di primaria importanza. Altrettanto interessanti sono le storiette dell'antico testamento nel fregio del soffitto, dove la rapidità spiritosa del tratto dimostra l'esperienza del pittore nel campo della decorazione antichizzante. Si può quindi attribuire ad un pittore assai vicino al Poccetti, forse suo collaboratore, l'invenzione compositiva e alcuni brani dell'esecuzione di questo ciclo. I fiori e le foglie nei vasi con mascheroni appaiono, ad esempio, molto simili (seppur eseguiti assai più rapidamente) a quelli della sala di Bona a Palazzo Pitti, per i quali la Gregori ha ipotizzato il nome di Pandolfo Sacchi, un autore della cerchia poccettiana di recente studiato da S. Mascalchi. Un raffronto di questo genere tuttavia crea seri problemi di datazione, non essendo l'attività del Sacchi anticipabile fino al 1585. Anche volendo lasciare da parte questo autore, in oltre non va dimenticato che tra questi affreschi e quelli della sala di Bona ci sono circa 25 anni di differenza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900041747-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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