Santa Caterina d'AleSandria e il miracolo della ruota

dipinto,

Personaggi: santa Caterina d'Alessandria; Cristo; Dio Padre; Madonna. Figure: carnefici; uomini; angioletti. Strumenti del martirio: ruote dentate. Simboli del martirio: palma. Simboli: (amore eterno) corona di mirto. Simboli: (Spirito Santo) colomba. Architetture

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Naldini Giovanni Battista (1537 Ca./ 1591)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Balducci Giovanni
    Giorgio Vasari
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria delle Grazie detta del Letto
  • INDIRIZZO p.zza S. Lorenzo, Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La datazione alla seconda metà del XVI secolo, proposta da C. Danti (scheda OA, 1975), può essere ulteriormente precisata utilizzando come termine ante quem l'anno di pubblicazione del Riposo di Raffaello Borghini (1584), poiché nel testo il quadro risulta già citato fra le opere di Giovanni Battista Naldini. Tale importante riferimento non ha però impedito l'emergere di altre, seppure sporadiche, proposte di attribuzione: all'allievo dello stesso Naldini, Giovanni Balducci (Fioravanti 1758; I. Ansaldi, ms.), e al Vasari (Inventario del 1818 citato da Carocci, scheda storica, 1865; Porrettano 1905; Chiti 1910). Una datazione intorno al 1580 trova un altro argomento a favore nell'analisi stilistica del dipinto, sebbene il cattivo stato di conservazione comprometta una corretta lettura soprattutto dello sfondo. L'opera può trovare un'adeguata collocazione nell'evoluzione che Marcia Hall (Renovation and Counter-Reformation, Oxford University Press, 1979, pp. 68-72) ha evidenziato nella produzione pittorica del Naldini verso uno stile più definito e "classicista", a partire dal 1577 (si veda la Purificazione della Vergine per la chiesa di S. Maria Novella a Firenze): le forme si fanno più consistenti, i colori perdono valenza decorativa e diventano più descrittivi, la narrazione acquista maggiore chiarezza secondo i dettami della Controriforma, e più evidente è l'influsso dello stile tardo del Vasari. Questa tendenza, che si interrompe temporaneamente dopo il secondo viaggio a Roma del Naldini intorno al 1580, quando sembra riemergere la sua prima maniera (si veda la Deposizione per S. Croce, 1583), trova il suo culmine nella Chiamata di san Matteo per la chiesa fiorentina di S. Marco (1588). Nel Miracolo della ruota si riscontrano, accanto a caratteri riferibili alla prima maniera (il chiaroscuro d'impronta sartesca, l'uso di colori pastello nella parte superiore della scena, la scarsa definizione dello spazio), altri elementi che denotano la volontà di ottenere una maggiore chiarezza di esposizione (la resa realistica degli strumenti del martirio, l'impiego di colori dalle tonalità accese come il rosso e il verde, la struttura compositiva simmetrica)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900040450
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario Ospedale del Ceppo, n. 1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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