Annunciazione
dipinto
Vini Bastiano Detto Sebastiano Veronese (1525-1530/ 1602)
1525-1530/ 1602
Personaggi: Maria Vergine; san Michele Arcangelo. Oggetti: poltrona; cesta; leggio; libro; letto; vaso di fiori; tenda. Simboli: (Spirito Santo) colomba. Interno
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Vini Bastiano Detto Sebastiano Veronese (1525-1530/ 1602)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria delle Grazie detta del Letto
- INDIRIZZO p.zza S. Lorenzo, Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come già evidenziava C. Danti (scheda OA, 1975), il dipinto è attribuito concordemente a Sebastiano Vini dalla tradizione locale a partire dalla fine del XVIII secolo (I. Ansaldi, ms.; B. Vitoni, ms.; Ciampi 1809). In effetti, se confrontata con le altre tavole dello stesso Vini che raffigurano il medesimo soggetto (Montale, chiesa di S. Giovanni Evangelista, ma proveniente dalla soppressa chiesa pistoiese di S. Pietro alla Porta Lucchese; Pistoia, chiesa di S. Giovanni Fuorcivitas), l'Annunciazione di S. Maria delle Grazie mostra evidenti rassomiglianze sul piano formale e compositivo. Corrisponde innanzitutto l'ambientazione della scena sacra: una stanza, sul cui sfondo è una tenda che copre parzialmente un letto, arredata con gli elementi essenziali alla narrazione, qui un leggio e una sedia, nella tavola di S. Pietro un solo scranno, e in quella di S. Giovanni Fuorcivitas un solo leggio; nei tre casi il leggio e la sedia sono riccamente ornati con cariatidi di putti o agioletti che paiono intagliati nel legno. Corrisponono i tratti somatici della Vergine e dell'Arcangelo. Corrisponde, anche se con lievi variazioni, lo schema compositivo, con le due figure che si dispongono "a fregio" sullo stesso piano di posa. Anche sotto il profilo stilistico si possono individuare notevoli analogie con gli altri dipinti riferiti al Vini; a proposito dell'Annunciazione, C. Danti (scheda OA, 1975) evidenzia opportunamente la capacità del pittore veronese di assorbire "influssi vari, tra i quali [...] la tradizione mantegnesca e la derivazione formale raffaellesca seguita da Giulio Romano". Per quanto riguarda la datazione della tavola non ci si può avvalere di riferimenti cronologici certi. Alcuni (Zannandreis 1891; Tolomei 1821) tendono ad accostarla alla Sacra Conversazione dell'altare Forteguerri, presupponendo un intervento contemporaneo per i due altari della chiesa. In tal caso anche l'Annunciazione si collocherebbe nella prima attività pistoiese del Vini (sesto decennio del XVI secolo). In occasione del rifacimento dell'altare nel 1637-1639 (si veda scheda relativa 09/00020824, e Di Zanni 2001), il dipinto, come il suo pendant sull'altare Forteguerri, fu alterato con l'aggiunta di una parte di pavimento ora ben distinguibile per il differente alterarsi delle cromie. Da notare, infine, che il Tolomei (1821) accenna ad un "bel bozzetto" dell'Annunciazione, di proprietà del cavaliere Onorio Conversini
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900040449
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario Ospedale del Ceppo, n. 3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0