Santo vescovo che riceve il modello di una città

dipinto, ca 1690 - ca 1725

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bolognese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
  • INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Inventariata nel 1881 e nel 1890 come ignoto del XVII secolo, la tela è stata considerata dal Turrini opera barocca di pieno Seicento senza altre indicazioni. Probabile sopraporta (o bozzetto-studio) per un sopraporta magari ad affresco, il dipinto presenta caratteristiche che ci inducono a collocarlo in area emiliana e a datarlo fra il 1690 e il 1725 circa. L'inquadratura a monocromo, che ha i suoi inizi nel lontano clima delle decorazioni carraccesche a palazzo Fara e Magnani, presenta analogie, anche di concezione, con quelle realizzate dai pittori bolognesi di tardo Seicento (R. Roli, 1977). Anche lo stile del dipinto risale alla cultura emiliana pertinente attorno a Giuseppe Maria Crespi e Giovan Gioseffo Dal Sole. In particolare rimando al Crespi la figura infantile, sia nella tipologia, sia nell'andamento del panneggio, sia nella lettura delle gambe analoghe a quelle di Achille nell' 'Achille e il Centauro Chirone' di Vienna, mentre il santo vescovo ricorda le figure di vecchio sulla destra della ' Predica del Battista' di S. Salvatore a Bologna. Tuttavia propio la conduzione pittorica più aggraziata con cui è realizzato il santo vescovo, in parte contrastante con le morbide pennellate del resto del quadro, si accosta anche a Giovan Gioseffo Dal Sole. Si vedano in particolare il Dio Padre e i santi anziani della pala con la 'SS. Trinità e Santi' della chiesa del Suffragio di Imola (1700), nella quale fra l'altro la tipologia della testa di Cristo (tipologia che ricorre nelle Madonne di Gioseffo e caratterizzate da un largo ovale del viso segnato dal fine lineamento del naso), si accosta sensibilmente a quella dell'adolescente del quadro di San Salvi. Tali elementi costituiscono una prova dell'appartenenza dell'anonimo e non eccelso artista all'ambito bolognese e consentono di tentare un'identificazione del soggetto della tela forse raffigurante San Petronio che riceve il modello dela città di Bologna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037726
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 6481
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • ISCRIZIONI cartellino sul retro del telaio - 786 - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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