Giuseppe venduto dai fratelli

dipinto, 1600 - 1649

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
  • INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'ambito della pittura fiorentina del Seicento, al quale certamente appartiene, l'autore di questa tela trova un consono riferimento nelle opere di Filippo Tarchiani (Castello/FI 1576 - Firenze 1645) al quale forse, opportunamente restaurata, l'opera potrebbe essere accostata. Realizzato con una materia più secca rispetto alla maggiore morbidezza del Tarchiani (ma lo strato di sporco senz'altro non giova alla fruizione dei motivi pittorici dell'opera), il quadro rimanda ad opere del pittore come il "Martirio di san Bartolomeo" del 1628 conservato in S. Bartolomeo a Padule (FI), sia per la calcata caratterizzazione delle espressioni, sia per confronti abbastanza puntuali fra le tipologie. Si veda, ad esempio, il volto dell'uomo che affila il coltello nel "Martirio" a confronto con la figura barbuta del fratello che sta ricevendo i soldi per la vendita di Giuseppe; o il viso del carnefice che sta spellando san Bartolomeo a fianco a quello del fratello di Giuseppe posto in secondo piano sulla destra dell'egiziano. Nonostante tali riferimenti, l'opera non può essere attribuita con certezza al Tarchiani. In essa ricorrono infatti troppi motivi che rimandano ad altri artisti fiorentini: a Lorenzo Lippi, l'impostazione e il tono accostante e quotidiano della scena; a Matteo Rosselli, lo schema compositivo; a Giovanni da San Giovanni l'espressività che anima i personaggi e che si ritrova nella "Decollazione del Battista" realizzata nel 1620 per S. Lorenzo a San Giovanni Valdarno (AR) e oggi nella Basilica della Madonna delle Grazie della stessa città. L'opera, proveniente dal Convento di S. Apollonia, fu realizzata con ogni probabilità da un artista fiorentino attivo a Firenze nella prima metà del Seicento e particolarmente ricettivo rispetto a quanto accadeva in quegli anni nella pittura cittadina
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037718
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 7442
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Cenacolo di Andrea del Sarto - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI entro cartellino sul retro della tela - INV(ENTARIO) 1890 / 7442 - corsivo/ numeri arabi - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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