San Carlo Borromeo comunica gli appestati

dipinto, 1694 - 1694

Personaggi: Dio Padre; San Carlo Borromeo. Figure: angeli; giovani uomini; giovani donne; bambino; vecchi. Nudi maschili. Abbigliamento religioso: c amice; mantellina. Abbigliamento: camicie; tuniche; gonne;calzoni. Elementi architettonici: altare; tabernacolo. Oggetti: pisside; candelieri; candele

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Donzelli Pietro (1628/ 1719)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Donzelli Marcantonio Da Novellara
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Quando Innocenzo Ansaldi nel 1772 pubblica la sua "Descrizione delle sculture, pitture et architetture della città, e sobborghi di Pescia" definisce il quadro raffigurante san Carlo Borromeo come opera del mantovano Pietro Donzelli. Nel 1784 il Baldasseroni nella "Nota delle pitture veramente più ragguardevoli esposte al pubblico nella città di Pescia e suo territorio" riconferma l'attribuzione del dipinto al pittore mantovano. Ma nel 1816 il canonico Antonio Ansaldi, nipote di Innocenzo, nella seconda edizione della "Descrizione delle sculture, pitture", rivista e corretta dallo stesso Antonio, propone come autore di questo dipinto un certo Marcantonio Donzelli da Novellara discepolo del Cignani. Non sappiamo le ragioni di tale cambiamento e d'altra parte questo autore, al momento, resta completamente sconosciuto. Comunque, gli studiosi che si sono occupati del patrimonio artistico della cattedrale hanno ritenuto più credibile la prima segnalazione. La tela fu commissionata, nel 1694, come testimonia una sintetica iscrizione sul telaio, al mantovano Pietro Donzelli, discepolo del bolognese Carlo Cignani, dal Canonico Girolamo Flori, curatore assieme ad Anton Francesco dell'arredo della cappella. Determinanti, in questo caso, appaiono gli autorevoli contatti che i Flori mantenevano con la città di Mantova (un calice d'argento con il bollo di garanzia della città Mantova, donato dalla famiglia Flori, è conservato nella chiesa di S. Maria Maddalena) dalla quale oltre al prestigio personale traevano anche cultura. Il tema trattato del San Carlo Borromeo che comunica gli appestati, ritratto tra morenti e cadaveri, fu un'iconografia controriformata tra le più diffuse. In questo caso appaiono evidenti le influenze della scuola bolognese e l'autore si avvicina sia nel fare pittorico che nell'elaborazione formale a Domenico Maria Canuti (1620/1684) pittore dello stesso ambiente che seppe conciliare il classicismodel barocco romano con le influenze carraccesche e l'illusionismo scenografico di Pietro da Cortona. La tela pesciatina trova rispondenza iconografica e stilistica nel San Bernardo che comunica gli appestati conservata al Museo Civico di Padova e nel martirio di Santa Cristina nella Chiesa di Santa Cristina a Bologna, entrambi dello stesso Canuti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037062
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sul telaio - CAN(ONIC)O GIROL(AMO) FLORI 1694 - corsivo/ numeri arabi - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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