altare - a blocco - bottega toscana (sec. XVIII)

altare a blocco, 1706 - 1706

Pedana in marmo, colonne in marmo rosso con capitello corinzio in marmo bianco. Timpano spezzato con arco a sesto ribassato. Mensa sorretta da due mensole a ricciolo

  • OGGETTO altare a blocco
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura/ pittura
    marmo/ scultura/ intarsio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione, posta sotto la mensa dell'altare, resta a memoria della potenza politica ed economica raggiunta dalla famiglia Flori nel corso del XVII secolo. Annoverata tra la nobiltà mantovana, vantava stretti rapporti con i Gonzaga e con gli Asburgo di Vienna. Osteggiata dalla locale classe dirigente nella sua richiesta di cittadinanza pesciatina riuscirà con Anton Francesco ad essere insignita del cavalierato di Santo Stefano e del titolo ducale accordatole da Cosimo III dei Medici. Quale vetrina migliore poteva esigere una famiglia potente ed inserita presso la corte fiorentina se non il patronato di un altare nella chiesa maggiore della città in cui viveva? Così Anton Francesco assieme ai fratelli, il canonico Geronimo e il priore Sebastiano, profuse denaro ed impegno per ornare la cappella alla quale affidava il ruolo di rappresentare il prestigio e l'autorità raggiunti nella società del tempo. Le famiglie che avevano ottenuto il patronato sulle cappelle potevano impiegare ed assumere artisti più vicini al loro guso e alle loro condizioni economiche a patto che gli interventi restassero condizionati all'esigenza di uniformità estetica e spaziale dell'intero complesso. L'altare, conformato nell'uso delle forme e dei marmi, denota specifici caratteri rionoscibili attraverso gli ornamenti. Non conosciamo chi abbia operato e progettato l'apparato architettonico dell'intera cappella Flori con le sontuose decorazioni in stucco risolte con mirabili effetti prospettici. Comunque il risultato finale appare ancor oggi in tutto il suo misurato splendore mediato dall'esigenza di uniformità all'interno di una peculiarità spaziale ben definita e progettata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037059
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sotto la mensa - D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO)/ COMES ANTONIUS FRANC(ISC)US FLORI OB EXIMIAS SUI ANIMI DOTES/ NOBILE PISCIENSIS PATRIAE ORNAMENTUM/ PUBESCENTE ENIM AETATE INTER HONORARIOS SE R.MI FERDINANDI/ AUSTRIAE ARCIDUCIS EFEBOS COOPTATUS/ INDESERENISSIMAE ISABELLE CLARAE ARCIDUCISSAE/ ET TOTIUS AUSTRIACAE FAMILIAE/ QUAM PLURIBUS A DDICTUS OFFICIIS/ DIUTURNIS MUNIIS ET PLURIBUS LEGATIONIBUS/ AD SUMMOS PRINCIPES FELICITER FUNCTUS/ A SERENISSIMO FERDINANDO CAROLO MANTUAE ET MONTI S FERRATI DUCE/ MERITO PATRITIIS MANTUANIS ADSCRIPTUS COMITALI DIGNITATE I NSIGNITUS/ A REGIA CELSITUDINE COSMI III SUO MINISTERIO DEVOTUS/ UT GENTIL ITIAE EIUS ROSAE IN PERPETUO VIRESCANT/ PARI GENEROSITATE LIBERALITATE IN GERMANI SUI DECUS ET POSTERITATIS/ HONORIFICA PRIORATUS AEQUESTRIS DIGNITA TE/ IN SACRA ETIL.MA RELIGIONE S. STEFANI ERECTA ET P. AMPLO FUNDO DOTAT A/ HANC ARAM CONSTRUCTAM/ UNA CUM CAN.O HIERONIMO ET PRIORE SEBASTIANO/ BENEMERENTISSIMIS FRATRIBUS SPLENDORE ORNATAM/ DIVO CAROLO BORROMEO SUAES OB OLIS PATRONO DICARUNT AN(NO) DO M(INI) MDCCVI - lettere capitali - a solchi - latino
  • STEMMI sul dado dei piedritti - gentilizio - Stemma - Flori - 2 - troncato: nel primo a otto rose bottonate; nel secondo al coniglio passante su fiume
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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