Madonna con Bambino in trono tra santi

dipinto, 1690 - 1699

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Jacopo; Sant'Agostino; San Bernardo; San Pietro. Attributi: (San Jacopo) bastone; (Sant'Agostino) libro; mitra; (San Bernardo) libro; (San Pietro) chiavi. Figure: angeli. Abbigliamento: mantello; tunica. Abbigliamento religioso. Interno. Elementi architettonici: abside; trono; baldacchino

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Dandini Pietro (1646/ 1712)
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, eseguito da Pietro Dandini, è copia pressochè fedele della "Madonna del baldacchino" che Raffaello Sanzio iniziò a dipingere nel 1507, dietro commissione di Rinieri di Bernardo Dei, per essere collocata sull'altare della cappella di famiglia nella chiesa di Santo Spirito a Firenze. Rimasta incompiuta alla partenza di Raffaello per Roma nel 1508, venne acquistata da Monsignor Baldassarre Turini, amico ed esecutore testamentario del famosissimo artista, che la sistemò sull'altare della propria cappella di famiglia nella Cattedrale di Pescia. Nel 1697 il Principe Ferdinando de' Medici acquistò la tavola per mille scudi facendola completare da Niccolò Cassana, mentre affidava al Dandini l'esecuzione della copia. La vendita del quadro da parte di Raffaello Buonvicini, la cui famiglia nel frattempo aveva ereditato il giuspatronato della cappella, sollevò, in città, vivaci proteste rivolte soprattutto verso il proposto Benedetto Falconcini accusato di aver favorito la cessione. In realtà il proposto Falconcini, volterrano di nascita, ricoprì un ruolo di relativa responsabilità all'interno della vicenda e le feroci polemiche scatenate da alcuni membri dell'aristocrazia locale trovarono un humus fertile negli antichi dissapori tra il prelato, il Capitolo e la comunità. Benedetto Falconcini era ufficialmente giunto a Pescia come vicario apostolico dietro sollecitazione e richiesta alla Curia romana da parte di Cosimo III il quale ravvisava irregolarità nella gestione della Propositura pesciatina. La comunità pesciatina da sempre orgogliosa custode dei propri interessi economici e dell'autonomia ecclesiastica, mantenuta nonostante i nuovi dettami controriformati, percepì l'incarico e la figura del giovane ed energico prelato come un'ingerenza, dando vita ad un contrasto sopito soltanto attraverso pressioni granducali. La scelta operata dal Principe Ferdinando di assegnare a Pier Dandini l' esecuzione della copia della pala era dovuta alla reputazione di esecutore rapido e accurato nella tecnica pittorica, fama guadagnata per aver reali zzato, durante i suoi viaggi nel Veneto, in Lombardia, in Emilia e poi a Roma, molte copie di quadri famosi. Dalla conoscenza diretta dei vari ambienti artistici Pier Dandini, appartenente ad una dinastia di ottimi pittori fiorentini, seppe trarre spunti e presupposti culturali tali da esprimere una personalità pittorica ben caratterizzata ed apprezzata nell'ambito artistico fiorentino. Attraverso la "Descrizione delle sculture, pitture et architetture della città, e sobborghi di Pescia", pubblicate nel 1772 da Innocenzo Ansaldi, apprendiamo che, nonostante lo strascico delle animate d iscussioni, ben presto si era persa memoria certa sull'effettivo autore della copia. Infatti l'Ansaldi scrive che il postillatore delle vite del Vasari, stampate a Firenze nel 1771, ritiene il dipinto opera uscita dalla mano di Carlo Sacconi mentre egli, grazie alla testimonianza diretta di Alberigo Carlini, allievo di Ottaviano Dandini, non ha dubbi sulla paternità dell'opera che attribuisce a Pier Dandini. Egli adduce anche credibili motivazioni a difesa della propria tesi citando l'esperienza personale sostenuta dal Carlini nella bottega fiorentina dove spesso aveva sentito parlare di questa tavola eseguita dal maestro quando l'originale si trovava ancora a Pescia. Gli storici che, nel tempo, si sono occupati della tela hanno generalmente accolto l'attribuzione dell'Ansaldi, tuttavia nel 1935 il Thieme-Becker assegnava ancora la copia al pittore Carlo Sacconi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037045
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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