Sant'Ignazio di Loyola col libro degli esercizi spirituali
dipinto,
1600 - 1649
n.p
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
- INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Inventariato come opera settecentesca e riferito dal Turrini a un pittorefiorentino seicentesco vicino a Baccio Ciarpi, il dipinto può essere datato nella prima metà del Seicento e attinge già a una devozionaalità pienamente controriformata vicina, per intensità e resa emotiva, a Francesco Curradi e in anticipo su Carlo Dolci. Ancora molto arcaico nell'impostazione, che ricorda il Cigoli, il dipinto appare stilisticamente vicino al Passignano, sia nella composizione, sia nella resa fisionomica, sia nella compattezza plastica delle mani e del viso. La componente passignanesca e curradiana si ricompongono nella pittura di Baccio Ciarpi, che dei due maestri fu seguace e che in effetti può essere assunto almeno come generico punto di riferimento per l'attribuzione dell'opera in esame. Particolarmente ardua è stata l'identificazione del personaggio raffigurato. La presenza della mano sul libro poteva alludere almeno a due religiosi. Al Beato Guido d'Arezzo che fu l'inventore della notazione musicale e che ne tradusse l'ordinamento sul palmo della mano e a Sant'Ignazio da Loyola che negli Esercizi Spirituali aveva identificato la presenza dell'anima nelle mani disegnando nelle cinque dita altrettanti momenti dell'esame di coscienza e della penitenza e collegandoli ad alcuni episodi della vita di Cristo o ad essa allusivi (per un'immagine della mano degli Esercizi Spirituali cfr. A.G. Dickens, "The counter reformation", Singapore 1968, ed. cons. 1992, f. 52). Qualora la identificazione proposta sia valida, resta da spiegare la presenza dell'oggetto in primo piano che Turrini leggeva come corrazza. Se così fosse esso potrebbe alludere all'attività di soldato e cavaliere di corte che S. Ignazio svolse presso don Antonio Monrigne, vicerè di Novara prima della 'conversione' di Pamplona
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900035121
- NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 7039
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1995
- ISCRIZIONI entro cartellino sul retro della tela - INVENTARIO 1881 / R(EALE) GALLERIA DEGLI UFFIZI / 4A CATEGORIA / 1253 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0