san Paolino vescovo di Nola

dipinto,

Personaggi: San Paolino vescovo di Nola. Attributi: (San Paolino vescovo di Nola) pastorale; mitra. Figure: angeli; cherubini; uomini; donne. Oggetti: vanga. Abbigliamento religioso. Abbigliamento: tunica; camicia; velo. Fenomeni metereologici: nuvole. Fenomeni naturali: luce

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Tais Giacomo (notizie 1717/ 1750)
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela fu dipinta da Giacomo Tais dietro commissione degli ortolani pesciatini che la donarono alla Compagnia di Santa Maria Maddalena nel 1729 facendola, provvisoriamente, sistemare sopra l'altare sinistro. Questi, fino al 1705, aveva accolto la venerata immagine del Crocifisso trasferita, proprio in quell'anno, sul rinnovato altare maggiore. La scelta di privilegiare il culto del Crocifisso su quello della santa patrona, attuata dalla Compagnia nel corso del Seicento, non prevedeva l'alienazione dell'immagine di santa Maria Maddalena dall'aula della chiesa ma bensì il suo trasferimento in una posizione più defilata, un cambio di ruolo in favore di una più venerata effige. Infatti sull'altare lungo la parete sinistra avrebbe dovuto trovare posto un dipinto raffigurante santa Maria Maddalena che l'omonima Compagnia avrebbe dovuto commissionare per completare il rinnovamento archiettonico e iconologico avviato qualche decennio prima. In quel caso, secondo gli accordi presi con gli ortolani, la tela del Tais avrebbe dovuto trovare una sistemazione ugualmente decorosa all'interno della Chiesa. Ma l'idea non fu realizzata dalla Compagnia che, alle prese con problemi di staticità dell'edificio, finì con l'accantonare definitivamente il progetto trasformando la sistemazione del dipinto, eseguito dal Tais, da provvisoria in definitiva. Giacomo Tais, pittore di discrete capacità nato a Trento nel 1685, ottenne molte commissioni e visse, come attesta Innocenzo Ansaldi, a Pescia dove morì intorno al 1750. La sua formazione artistica, secondo le memorie lasciateci nelle "Vite" dei pittori dal contemporaneo Francesco Maria Niccolò Gabburri, sarebbe avvenuta a Trento alle dipendenze di don Giuseppe Alberti e poi a Roma nella bottega di Ventura Lamberti dove si sarebbe fermato qualche anno. Durante il viaggio di ritorno, fermatosi in Toscana, dipinse sia su tela che a fresco operando a Pisa, Pescia, Pistoia e Firenze. Il Gabburri, fine conoscitore d'arte, che ricoprì la carica di provveditore dell'Accademia del Disegno a partire dal 1730, riporta informazioni su artisti a lui contemporanei trascrivendo spesso notizie di prima mano. Nel nostro caso appare molto informato dimostrando di conoscere bene le innumerevoli opere dipinte dal pittore trentino anche se per brevità, come afferma, ne ricorda soltanto alcune tra le quali, il martirio di San Giuliano nella chiesa delle Salesiane e una tavola d'altare per la chiesa di San Francesco di Sales a Pescia. Diverse infatti sono le memorie a rtistiche di questo pittore che viveva a Pescia già dal 1712 quando compare tra gli iscritti alla Compagnia della Maddalena e dove visse e lavorò come apprezzato artista. In questo caso l'opera non chiaramente leggibile pe ril cattivo stato di conservazione ed imbrunita dall'ossidazione delle vernici di protezione non permette di definire le affinità stilistiche anche se sono iconograficamente riscontrabili elementi, come le teste dei cherubini, desunti dalla tradizione pittorica trentina
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900034081
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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