Santo Guglielmo d'Aquitania (?)
dipinto
ca 1550 - ante 1595
Robusti Jacopo Detto Tintoretto (attribuito)
1518/ 1594
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Robusti Jacopo Detto Tintoretto (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
- INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Inventariato nel 1881 come "scuola fiorentina del secolo XVIII", il dipinto è citato come "Sant'Olimpiade" nel supplemento del 1825 all'inventario dell'Accademia di Belle Arti. L'identificazione con questo Santo dipende forse dal fatto che, prima di convertirsi egli esercitava la carica di consolare e augustale (alla quale alluderebbe l'armatura) al tempo di Diocleziano perseguitando i cristiani. Tuttavia l'armatura è attributo anche di San Venceslao patrono di Boemia e di Gulgielmo d'Aquitania che è, fra i tre Santi, quello forse più comunemente rappresentato nella pittura italiana settentrionale. Il nostro dipinto è infatti a mio giudizio inquadrabile in area veneta e più precisamente accostabile alla produzione del Tintoretto. Armature di foggia quasi identica e con analoghe lumeggiature si ritrovano infatti di frequente nelle opere del Tintoretto (cfr. bibliografia) e segnalo in particolare il "Ritratto d'uomo con armatura" del Kunsthistorisches di Vienna. L'attribuzione della tavola di San Salvi al Tintoretto si basa però su elementi e confronti più stretti e - credo - più convincenti in quanto questo ritratto appare assolutamente analogo al "Ritratto di gentiluomo dalle catene d'oro" del Prado, databile 1555 ca.. Assai simili sono la scelta di uno sfondo sfumato giallo-oro, l'impianto, la posizione e il taglio del personaggio, il modo in cui gli occhi si volgono e l'intensità dello sguardo, nonchè il modus pingendi che 'definisce' la carne del viso disfacendola nella luce come in un Rembrandt ante-litteram e dissemina di lumeggiature l'armatura. Stilisticamente e cronologicamente, il dipinto di San Salvi è però più prossimo al "Ritratto di Vincenzo Morosini" della National Gallery di Londra databile intorno al 1581-82 e nel quale gli elementi pittorici or ora sottolineati sono portati a un risultato più estremo e che mi pare più consono al dipinto di san Salvi, comunque collocabile posteriormente al 1550 e probabilmente verso il 1560-1580
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900022270
- NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 6515
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Cenacolo di Andrea del Sarto - Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1995
- ISCRIZIONI entro cartellino sul retro della tavola - INVENTARIO 1881 / R(EALE) GALLERIA DEGLI UFFIZI / 4A CATEGORIA / 1718 - corsivo/ numeri arabi - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0