Venere

dipinto, 1550-1599

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
  • INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola figura nell'inventario del 1881 senza alcuna specificazione, mentre nell'inventario del 1890 viene riconosciuta come copia da una Venere allo specchio di Tiziano. Nella precedente schedatura ministeriale (S. Turrini, 1974-1975) si ritiene che il dipinto accolga "genericamente ricordi da opere di Tiziano e di Bronzino". In realtà si tratta di una copia parziale da una figura di Venere più volte raffigurata da Tiziano. L'unico dipinto considerato interamente autografo è la ' Toilet di Venere con due cupidi ' alla National Gallery of Art di Washington, Mellon Collection, datata intorno al 1552-1555 ed eseguita su tela. Alla morte di Tiziano (1576) il dipinto si trovava nella casa del pittore, la Casa Grande che venne acquistata, col suo contenuto, da Cristoforo Barbarigo nel 1581. Non è possibile definire se la copia parziale di San Salvi derivi dalla tela Barbarigo o da un'altro prototipo, ad esempio quello noto solo attraverso un disegno di Antoine van Dyck (1622 ca.), conservato al British Museum, che testimonia l'esistenza di un'altra composizione simile alla Barbarigo ma variata nei puttini. Questa seconda versione viene chiamata "tipo Crasso" per l'identificazione, non provata ma accettata dalla critica, con il dipinto ricordato dal Ridolfi (1648) nella collezione di Niccolò Crasso a Venezia. Sembra doversi escludere, comunque, che la tavoletta di San Salvi derivi da una delle due redazioni riferite alla bottega di Tiziano: ossia la 'Venere alla toilet con due cupidi' (versione Nemes), del Wallraf-Richartz Museum di Colonia (1555) ca. che presenta, infatti, una collana di perle che non compare nel nostro dipinto; e la 'Venere alla toilet con un cupido', di Stoccolma, Karl e Dagmar Bergsten (versione Regina Cristina e Orléans), sempre su tela e anch'essa del 1555 ca., che si differenzia per un drappo dietro la testa di Venere. Riguardo alla tavola di San Salvi, il supporto ligneo e la prevalenza dell'attenzione fanno pensare a una mano fiorentina di fine Cinquecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900021602
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 4954
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • ISCRIZIONI cartellino azzurro sul retro della tavola - 67, 373./ (verde) (rosso), V (rosso), 9536. (rosso), 7559/ (verde), n. 371/ (nero) (rosso), 680/ (nero) - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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