battaglia di Radicofani

dipinto 1651 - 1652

Personaggi: Mattia de' Medici. Figure: cavalieri; trombettiere. Paesaggi: collinare. Architetture: rocca di Radicofani; casolari. Abbigliamento: armature. Oggetti: cannoni; carri; insegne. Animali: muli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Courtois Jacques Detto Borgognone (1621/ 1676): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Corridoio vasariano
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro fu eseguito dal Borgognone su commissione di Mattia de' Medici per la Villa di Lappeggi, come scrive il Baldinucci: " Tornato a Firenze dopo un viaggio in patria dipinse quattro gran paesi con battaglie, in cui rappresentò quattro delle più eroiche imprese da quello fatte in Germania e in Toscana, le quali espresse tanto al vivo, che ognuno ne stupì; anzichè lo stesso principe tanto le stimò, che ad esse fece assegnare una stanza apposta nella villa di Lappeggio........ dipinta per mano di Baldassarre Volterrano". La tela, che rappresenta la presa di Radicofani, e in coppia con la battaglia di Mongiovino (Inv. 1890 n. 991), si riferisce a una delle battaglie condotte vittoriosamente da Mattia de' Medici nella guerra dui Castro (1641-1643) contro le milizie papali di Urbano VIII, è menzionata nell'inventario dei beni del principe Mattia. La notizia si trova anche nel Lanzi, secondo cui il Borgognone: " lungamente stette in Firenze, gratissimo al principe Mattias, le cui azioni militari, fatte in Germania e in Italia, e i luoghi dove accaddero rappresentò al vivo, quasi come farìa un istorico ". Ed è ripresa dal Salvagnini, secondo cui le tele ornavano la sala della Vittoria, e dal Chiarini. Holt nota come il quadro, sebbene commissionato con l'intento di glorificare Mattia, manchi di qualsiasi concezione "eroica", dato che il principe non occupa una posizione preminente, ma è raffigurato tra i cavalieri raggruppati sulla sinistra in primo piano. Anche Holt sottolinea " l'estremo realismo " del Borgognone, prendendo spunto dalla particolare abilità che l'artista dimostra nel raffigurare l'esercito in procinto di assalire la rocca. La datazione è incerta, ma è da riferirsi agli anni in cui il Borgognone fu al servizio di Mattia, fra il 1651 e il 1655, e più precisamente attorno al 1651-1652 in quanto eseguiti subito dopo il viaggio in patria (Chiarini). La tela passò dalla Guardaroba di Palazzo Pitti alla Galleria degli Uffizi il 19 novembre 1773, ed è menzionata nell'inventario della Galleria del 1784 col n. 55. Qui è rimasta esposta col n. 1203 dell'inventario del 1825, col n. 654 nel Catalogo degli Uffizi del 1881, col n. 972 nell'inventario del 1890 e nel Catalogo del 1926
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900021559
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, n. 972
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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