storie della vita di Maria Vergine e di Cristo

dipinto,

La grande lunetta è spartita in tre zone: in quella centrale è il Crocifisso come Arbor Vitae, secondo la tradizionale iconografia francescana. Nello scomparto di sinistra è presente la Trasfigurazione di Cristo. A destra resta in alto la figura della Madonna in una mandorla sorretta da quattro angeli. Cornice a losanghe e racemi; in basso, ai lati, zoccoli con quadrilobi, includenti busti con cartigli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Pistoiese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Puccio Capanna
    Gerini Niccolò
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Capitolo fu costruito da Donna Lippa degli Alberti, sposata a Giovanni de' Rossi, che provvide anche alla decorazione a fresco: gli stemmi delle due famiglie infatti sono murati sulla facciata del Capitolo e dipinti ripetutamente nella cornice degli affreschi, sia delle volte che del lunettone. Un termine ante quem per la datazione della "Arbor vitae", potrebbe essere il 1386, anno del testamento di Donna Lippa ove è stanziata una somma "in perficiendo picturas" del capitolo stesso; in tale documento la nobildonna pistoiese risulta vedova. Se, come è assai verosimile, i due committenti inginocchiati nell'affresco sono Donna Lippa e suo marito il giudice Giovanni de' Rossi, se ne potrebbe dedurre che il lunettone sia stato dipinto mentre questi era ancora in vita, anche se al carattere degli affreschi meglio si addice una datazione verso la fine del secolo. Il Tolomei cita per primo l'affresco, attribuendolo a Puccio Capanna, mentre il Beani propone una data attorno al 1370, e l'attribuzione a Niccolò di Pietro Gerini. Il Van Merle nota una certa affinità con le storie di Adamo ed Eva e Storie di Cristo e della Vergine nel monastero di S. Antonio a Pistoia, opere piuttosto "provinciali" di scuola pistoiese della seconda metà del '300, e ritiene l'Arbor Vitae dello stesso autore delle volte del Capitolo. Analogalmente il Salmi afferma che l'albero della croce "non accenna a divario di maniera e di tempo" dagli affreschi delle volte, che rivelano nella pittura locale del tardo '300 la persistenza di influssi emiliani. Infine il Toesca ha osservato che l'autore dell'affresco "si ispira vagamente nel largo pennelleggiare al Trionfo della Morte nel Camposanto di Pisa"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900019810-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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