cestino, serie - produzione di Chantilly (XVIII)

cestino ca 1760 - ca 1760

Cestino traforato a imitazione dell’intreccio di vimini

  • OGGETTO cestino
  • MATERIA E TECNICA porcellana/ invetriatura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Di Chantilly
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il cestino ha una filettatura in rosso su fondo bianco. Gli esemplari conservati a Palazzo Pitti sono pervenuti il 30 marzo 1868 da Sala Baganza. Le lettere “F” e “A” sono le sigle dei pittori. È lecito pensare che questi cestini, insieme con gli oggetti inventario A.c.e. 1911, nn. 810-4, siano i poveri resti di centinaia di pezzi di porcellana di Chantilly, trovatisi nel palazzo di Parma nel Settecento ed elencati sotto la seguente dicitura nell'inventario della Real Canditeria datato 1802: “Porcellana di Chantilly, fondo bianco miniata a fiori con piccolo filetto rosso” (Archivio di Stato di Parma, Corti Borboniche di Lucca e di Parma, Busta 1, Spedito n. 29, p. 10). Tra queste porcellane ricorrono pezzi che corrispondono agli oggetti oggi conservati a Palazzo Pitti, e cioè: “8 secchielli per Bottiglie” (inventario M.P.P. 1911, 7605); “8 Corbeille con manette” (inventario n. 810); “14 Dette senza manette” (inventario A.c.e. 1911, n. 811) e “6 Modelli a formag.o complete”' (inventario A.c.e. 1911, n. 815). Nell'Archivio di Stato di Parma si conserva una fattura riguardante una simile quantità di porcellana di Chantilly, “en fleurs naturelles”; comprata da Claude Bonnet, agente della Corte di Parma a Parigi, e da lui pagato il I marzo 1760 (Tesoreria en la Corte de Paris y Corresponsales, 1092). Confrontando la fattura di Chantilly con quella di Sèvres (inventario A.c.e. 1911, nn. 845-847), per porcellana di forma e decorazione uguale, si nota che la porcellana di Sèvres era assai più costosa di quella di Chantilly, tre o quattro volte tanto in media. Una delle ragioni è senz'altro che l'oro non veniva e non doveva essere adoperato a Chantilly; in questo modo si evitava la spesa dell'oro ed il maggior costo dovuto alla cottura in più, necessaria per la decorazione in oro. Inoltre si noti che la porcellana di Chantilly non è mai rifinita con la stessa cura di quella di Sèvres. Questo riguarda sia il lavoro dei tornitori, sia quello dei decoratori. A Chantilly, in altre parole, non si impiegava tanto tempo sulla lavorazione della porcellana quanto a Sèvres
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900006129
  • NUMERO D'INVENTARIO AcE 811
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • ISCRIZIONI sotto i pezzi, alternativamente - "A" e "F" - lettere capitali - a pennello -
  • STEMMI sotto tutti i pezzi - fabbrica - Marchio - manifattura di Chantilly - corno da caccia, in blu
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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