San Pietro e San Giovanni Evangelista guariscono lo storpio
dipinto,
Fra Felice Di Sambuca (attribuito)
1734/ 1805
Personaggi: San Pietro; San Giovanni Evangelista
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Fra Felice Di Sambuca (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Buggiano (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie ad alcune memorie inedite manoscritte del 1777 tuttora conservate nell'archivio parrocchiale ad opera del pievano Bernardino Lotti; sappiamo che la tela fu dipinta da un certo frate Felice della Sambuca, palermitano, fratello laico dell'Ordine dei Cappuccini. Citando di seguito dal manoscritto sopra indicato alle carte 5 e 6: "Restavi in ultimo da osservare li quattro quadri, situati nei quattro pilastri di questa chiesa, e sopra i confessionali nei quali, vi sono espressi diversi fatti dell'Apostolo San Pietro. Questi in quest'anno 1777 sono stati dipinti per commissione del Padre Luigi Sibaldi detto Luigi dal Borgo, segretario, e custode generale Cappuccino, commemorante in Roma, quale per lasciare una memoria di se a questa chiesa, ed a questa sua patria, ne ha fatto un generoso regalo, ed a bella posta ha fatto venire in Toscana, e nominatamente a questo Convento del Terricchio, Frà Felice della Sambuca di Palermo Laico Cappuccino, Pittore, e religioso osservantissimo, ammirabile nel suo modo di dipingere, mentre nel corso di undici mesi, oltre aver fatti i quadri che vedonsi nella Chiesa, e Convento el Terricchio, ed altri per diversi Conventi di Cappuccini di Toscana, che si fanno ascendere al numero di trenta, e più, in meno di due mesi ha ultimati li quattro sopra enunciati quadri, ed il quadro già descritto, e situato nella Cappella del Santissimo Sacramento rappresentante San Francesco di Paola, ed altro quadro colla Santissima Vergine col Santissimo Bambino, in braccio, con San Felice Cappuccino, ed il Beato Bernardo da Corleone, qual quadro servir deve per i Cappuccini di Pistoia, detti di sopra avendo da se medesimo tirate tutte le tele, ed imprimite; cosa che sembrerò incredibile, ed un esagerazione, ma io stesso, ed i Religiosi tutti di questo Monastero ne possiamo fare autentica fede, che in meno di due mesi esso ha ultimati detti sei quadri, non avendo mai lasciati gli atti della Comunità Religiosa, ogni mattina serviva la maggior parte delle messe che sono state celebrate in essa, spese più ore nella sua quotidiana e particolari orazioni, e con tutto ciò, senza modelli, e privo d'ogn'altro mezzo di cui servir si sogliono anche i più eccellenti, e rinomati Professori di pittura, ha a mio giudizio eseguito in poche settimane, ciò che da chiunque altro fatto non sariasi nel corso di più anni; ne le dilui opere sono apprezzabili, vedendosi in esse un aggiustato disegno, un attitudine espressiva, ed un colorito naturale, e vivace; e per dir tutto in una parola, è da credersi, che nel suo dipingere vi concorra uno speciale aiuto di Dio, e che coll'ocazione operi più, che collo studio e coll'applicazione". Vediamo qui all'opera un pittore altrimenti ignoto ai repertori di storia dell'arte e di cultura composità. Nativo di Palermo, come sappiamo dalla relazione di Bernardino Lotti, sembra avere in qualche misura assunto i modelli della pittura meridionale barocco-naturalistica alla Mattia Preti. In realtà, come gli altri dipinti della serie, riflettono una singolare vena ironica ed arcaizzante, non priva di qualità pittoriche
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900002542
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0