Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate

pala d'altare,

La Vergine seduta ha una veste marrone con manto blu, e sorregge sulle ginocchia il Bambino Gesù. Ai lati, a sinistra, S. Giovanni Battista in piedi con veste di pelo marrone e manto scuro; a destra Sant'Antonio Abate che porta una veste marrone e gialla con bastone e libro. Sullo sfondo è la scena, tra alberi, della Vergine che appare a due pastorelli accompagnati da un angelo. Lateralmente due pilastri decorati da ghirlande di frutti e fiori con capitelli corinzi. In basso, nella predella, alle estremità due stemmi, mentre nelle altre formelle si vede a rilievo Sant'Antonio Abate a sinistra, al centro il Cristo uscente dal sepolcro sorretto dalla Madonna e da San Giovanni Evangelista, e a destra la figura di San Sebastiano. Alla sommità un cherubino e sottostente formelle raffiguranti un cherubino alternato ad un Agnus Dei; ed ancora più sotto tre formelle con angeli in abiti svolazzanti

  • OGGETTO pala d'altare
  • ATTRIBUZIONI Buglioni Benedetto (1461 Ca./ 1521): esecutore
    Buglioni Santi (1494/ 1576)
  • LOCALIZZAZIONE San Casciano in Val di Pesa (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Della vita del Verrocchio scritta dal Vasari, si apprende come Benedetto e santi Buglioni venissero in possesso della segreta ricetta dei Della Robbia tramite una donna che lavorava in casa di Andrea. Nessuno dei due però fu alla bottega dei Della Robbia per quanto le analogie e le consapevoli riprese formali, rendano spesso difficile l'identificazione degli autori. L'eccletismo e la capacità di "orecchiare" di questi due artisti è anche dimostrata dal fatto che Benedetto si avvicinò ad Andrea Della Robbia per quanto riguarda le teste di putti e cherubini, senza che questo pregiudicasse una ripresa dai modi di Giovanni Della Robbia nelle ghirlande e nelle parti decorative in genere. Il Bambino Gesù sembra essere derivato da prototipi di Desiderio da Settignano, mentre i pilastri hanno evidenti analogie con l'altare di Empoli. Nella predella sono apposti gli stemmi dei Giandonati, che siglano una buona parte di queste composizioni di carattere volgarmente attribuibile ai Della Robbia. Nel caso specifico è facile che si tratti delle armi di Ludovico di Ludovico Giandonati che fu capitano a Cutigliano nel 1508. E' da notare che la testa del Gesù Bambino presenta una fattura diversa e colorazione verdognola che si diversifica dal resto del cromatismo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900000264
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nel cartiglio del Battista - (AGITE) PENITENTIA(M) - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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