Interno della Tomba di Dante di Ravenna

disegno architettonico,

Il foglio, incollato su cartoncino rigido, reca un disegno dell'interno della Tomba di Dante di Ravenna, vista dal fianco destro. Il disegno, ad acquerelli colorati mostra il pavimento, i tre lati del sacello, le lunette e parte della volta

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ acquerellatura
  • ATTRIBUZIONI Pogliaghi Lodovico (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, eseguito da Lodovico Pogliaghi, rientra probabilmente tra i progetti eseguiti nell’ambito dei restauri della Tomba di Dante affidatigli da Ambrogio Annoni, che coinvolgevano la nuova porta, le lunette delle finestre e i rivestimenti delle pareti interne. Annoni racconta che le pareti furono rivestite da lastre di lucido onice giallo, contenute all’interno di una fascia di cipollino verde fra sagome di paonazzo, con lo zoccolo inferiore in cipollino verde scuro, mentre il pavimento in preziose lastre di verde antico, era contornato da porfido rosso e granito nero. La preziosità dei materiali selezionati da Pogliaghi e percepibili in questo disegno, emerge anche dai documenti dell’Archivio della Soprintendenza. Qui infatti un documento datato 1921, attesta che l’Opificio delle Pietre Dure cedette alla Soprintendenza dei Monumenti di Ravenna diversi materiali per la decorazione interna del Tempietto di Dante, tra i quali figurano diaspro di Sicilia, porfido di Egitto e Marmo cipollino. Tutti questi materiali sono ben individuabili nel disegno attribuito a Pogliaghi, nel quale si riconoscono anche gli altri progetti a lui affidati nell’ambito di questo rifacimento, come le lunette bronzee. Il progetto di Pogliaghi si contraddistingue per la fastosità delle pareti colorate e decorate con nastrini e borchie metalliche, un’idea che comportò uno stravolgimento della visione degli interni rispetto all’impostazione settecentesca del Morigia. Corrado Ricci che fu sempre grande ammiratore dei lavori di Pogliaghi, approvò anche questo sfarzoso decoro, considerandolo più appropriato e onorevole rispetto al semplice intonaco e stucco precedente
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690556
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 14411
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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