Sansone e Dalila. La cattura di Sansone

dipinto,

Dipinto a olio su tela in cornice intagliata e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Torelli Felice (1667/ 1748)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela fu acquistata dalla Cassa dei Risparmi di Forlì nell'estate del 1996: essa fu offerta all'ente bancario insieme ad altre sei opere, conservate fino ad allora presso la collezione di Maria Teresa Rivalta Paganelli di San Piero in Bagno. Si trattava di una piccola ma importante raccolta locale, con quadri scalati tra il XV e il XVIII secolo, che se non fossero stati acquisiti in blocco dalla banca forlivese, sarebbero stati probabilmente divisi e alienati singolarmente sul mercato antiquario. Tutti i dipinti erano accompagnati dalle perizie di Giordano Viroli che, nello specifico, attribuiva la tela raffigurante "Sansone e Dalila" al pittore veronese Felice Torelli (Verona 1667- Bologna 1748). Dopo essersi formato in patria presso Santo Prunato, Torelli completò il suo apprendistato artistico a Bologna, dove fu chiamato dal fratello Giuseppe (violinista di Cappella in San Petronio), educandosi inizialmente sugli esempi dei Carracci, per poi passare nella bottega di Dal Sole. L'opera è stata collocata da Viroli (perizia datata 20/3/1996, Archivio Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì) nella tarda produzione dell'artista, intorno al 1730-40, viste le notevoli analogie di stesura pittorica e di grafia disegnativa con il dipinto, firmato e datato 1740, raffigurante la "Visione di San Camillo De Lellis", conservato presso la chiesa dei Santi Gregorio e Sirio a Bologna. Nonostante ciò, secondo lo studioso forlivese, nella tela sono riscontrabili ancora suggestioni seicentesche: l'intenso e studiato chiaroscuro, che tocca l'apice nel bel controluce provocato sul gruppo in primo piano dalla torcia incandescente, rimanderebbe infatti al Guercino, ma anche agli insegnamenti del suo primo maestro, Santo Prunato. Nel dipinto Sansone, uno dei giudici d'Israele dell'Anitico Testamento (Giudici, 16, 4-20), viene trascinato via ormai inerme dai Filistei, mentre Dalila, seduta sul letto sfatto, stringe ancora in mano compiaciuta le forbici usate per tagliare i capelli dell'uomo, origine della sua straordinaria forza. Il distacco e l'indifferenza con cui la donna guarda la conseguenza del suo tradimento contrasta decisamente con l’amaro stupore dell'eroe biblico, nel cui panneggio è stato riscontrato il modo corsivo di delineare le pieghe tipico del Torelli
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690226
  • NUMERO D'INVENTARIO 02001029
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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