Cristo nell'orto di Getsemani

dipinto,

dipinto ad olio su tela tensionata tramite fodera a un piccolo telaio a incastri fornito di biette per l'espansione. Il telaio è inserito (anche con l'ausilio di nastro adesivo) all'interno di una cornice a cassetta con battuta ad ampia gola verniciata color scuro tra due fasce convesse dorate a foglia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Carracci Ludovico (cerchia): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo della Residenza della Cassa dei Risparmi di Forlì
  • INDIRIZZO Corso della Repubblica, 12, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piccolo quadretto dimostra apertamente la propria affiliazione ad un gruppo di dipinti desunti per varie strade, nell'entourage dello stesso maestro, così come presso epigoni più o meno prossimi nel tempo, da una celebre Orazione nell'orto di Ludovico Carracci conserevata a Londra alla National Gallery (1589-1590, 100.3×114.3 cm, inv. NG6624). Dalla più organica composizione il ritaglio forlivese recupera la croce in posizione coerente con il modello originale, laddove di quello viene molto diluito il valore narrativo della forte torsione del collo, per concentrare le sensibilità pietistiche e naturalistiche alla fronte imperlata di sanngue e sudore, in un plausibile richiamo alla simbologia dell'eucarestia che può ipotizzarsi per il terso lucore diafano delle gocce rosate. Nella formula plastica della testa, come detto, il quadro si mostra assai prossimo ad un piccolo gruppo di derivazioni, alcune delle quale discusse nella matrice Ludovichiana, e che fanno gruppo attorno all'Orazione (40x30) già dei principi Torlonia, in seguito a a Downton Castle e ora presso la Matthiesen Gallery ancora a Londra, ed in secondo luogo alla versione Sotheby's passata in asta il 24 aprile 2008, ma già pubblicata 7 anni prima da Brogi come autografa, e forse da identificare con opera che nel seicento figurava presso l'abitazione romana dei Colonna. L'invenzione privilegia la densa staticità e lo sguardo mistico rivolto al cielo nel Cristo, in rapporto con l'Angelo che lo sostiene e accompagna nell'accettazione del calice del martirio. Anche il tono cromatico di veste e mantello del Cristo ripercorre quelli di questo piccolo gruppo, non pareggiandone la tensione qualitativa, rivelando l'attività di un imitatore, probabilmente ancora entro la metà del secolo XVII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686839
  • NUMERO D'INVENTARIO 98019716
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ISCRIZIONI sul retro, applicata al braccio inferiore della cornice - CASSA DEI RISPARMI/ di FORLI'/ INV./ N. (a stampa)/ 98019716 (pennarello) - maiuscolo/ numeri arabi - a inchiostro - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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