Cartamodello per la coperta del sole

cartamodello,

Cartamodello a penna su cartone

  • OGGETTO cartamodello
  • MATERIA E TECNICA CARTA
  • ATTRIBUZIONI Mancini Mariano (1861/ 1928)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Seghezzi-Gambalunga poi Fagnani-Pani ora Cardi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cartamodello per un tappeto, la "coperta del sole", ispirato a "Il Piacere" di Gabriele D'Annunzio. Il manufatto finito, realizzato dal Laboratorio Sangiorgi e ancora esistente, è eseguito a piccolo punto con colori "intonatissimi e antichi" (F. Sapori it. in Cardi 2020, pp. 159-160). Al centro è posto il sole, attorniato dai dodici segni zodiacali, mentre ai lati sono rappresentati i quattro elementi. Il tappeto ebbe grande successo: a Roma, in occasione della sua esposizione, fu lodato dalla Regina Margherita; esposto alla mostra dei lavori femminili di Siena del 1913 ottenne la medaglia d'oro. Il Laboratorio Sangiorgi fu fondato a Rimini nel 1897 da Anita Sangiorgi Bianchi. Nata nel 1860 a Massa Lombarda, nei pressi di Ravenna, da Giulia Delucca e Luigi Sangiorgi, sorella di Giuseppe Sangiorgi - il celebre intellettuale, collezionista e antiquario, fondatore della Galleria in Palazzo Borghese a Roma - Anita visse tra Milano, Monza, Roma e Rimini. Si formò a Milano, dove visse dal 1878 e sposò il fotografo e pittore monzese Martino Bianchi, fratello del più noto pittore Mosè, con il quale ebbe due figli: il pittore Alberto Bianchi (Rimini 1882 - Milano 1969) e Giulia Bianchi (Monza 1881 - Napoli 1930). Tra l'87 e l'88 si separò dal marito e si trasferì a Roma, dove rimase stabilmente fino al 1893 unendosi al Generale Carlo Castellazzi da cui ebbe una figlia, Maria (Roma 1889-Rimini 1974). Traferitasi a Rimini nel 1897, grazie all'aiuto del fratello e del figlio, Anita fondò la scuola di arazzi e ricami, nota come Laboratorio Sangiorgi, specializzata nel recupero di modelli e motivi antichi di cui si era persa la tradizione. Presto rinomato in tutta Italia e all'estero, il laboratorio ebbe illustri committenti (la Regina Margherita, Casa Rondinelli a Firenze, Casa Goretti, Borletti a Milano ecc.) e vinse numerosi premi nazionali e internazionali. Ebbe una vita ricchissima di contatti e di amicizie in ambienti letterari ed artistici, con frequentazioni, fra gli altri, di Corrado Ricci, Muratori, Cordula Poletti, Balla e D'Annunzio. Fu anche presidente della Croce Rossa riminese. Alla sua morte (Rimini 1959), l'attività della scuola continuò grazie alla figlia Maria, che fu educata a Rimini presso il Collegio delle nobili fanciulle di Sant'Onofrio e visse fra Bologna, Roma e Rimini, con molti spostamenti a Nizza e Fenestrelle, Chambery, Volterra. Maria Castellazzi ebbe un'esistenza ricca di relazioni cosmopolite. Fu direttrice del Collegio femminile del Regio Conservatorio di Volterra per un anno nel 1929; continuò poi l'attività della madre, passando nel 1934 a dirigere, la Casa di cura Villa Alina a Faenza e negli anni cinquanta una colonia di Rimini
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686760
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario generale n. 61
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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