Ritratto di Carla Baggi bambina
dipinto,
Bianchi Alberto (1882/ 1969)
1882/ 1969
Il pastello è posto entro una cornice lignea con modanature dipinta di blu
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Bianchi Alberto (1882/ 1969)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Seghezzi-Gambalunga poi Fagnani-Pani ora Cardi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'opera in esame, la bambina ritratta è Carla Baggi, nipote di Alberto Bianchi, autore del dipinto, e madre di Maria Virginia Cardi, attuale proprietaria della collezione. Alla stessa Carla, il pittore dedica altri ritratti presenti in collezione ed eseguiti in un intervallo cronologico che va dal 1927 al 1958 (Inventario generale nn. 31, 35, 43, 44, 53 NCT 0800686734, 0800686735, 0800686739, 0800686740, 0800686749). Sostenute dalla consueta e impeccabile tecnica, queste opere fermano, come in un album fotografico, alcuni momenti della vita della donna, presumibilmente corrispondenti a quelli che il pittore trascorreva a Rimini. In questo ritratto, Carla è raffigurata da bambina, con un impeccabile caschetto nero che le incornicia il bel volto illuminato dallo sguardo vivace e sicuro. Nello stesso 1927 Bianchi esegue anche il ritratto della madre di Carla, Maria Virginia Bianchi (Inventario generale n. 56; NCT 0800686751). Alberto Bianchi, nato a Rimini nel 1882, fu figlio secondogenito di Anita Sangiorgi, fondatrice a Rimini del Laboratorio Sangiorgi, la Scuola di arazzi e ricami attiva dal 1897 al 1929. Nipote del celebre pittore Mosè Bianchi e cugino dell’artista Pompeo Mariani, si formò al fianco di Antonio Mancini all'Accademia di Belle Arti di Roma: nella collezione si conserva un corposo nucleo di opere di sua mano, in prevalenza ritratti dei membri della famiglia, tra cui un Autoritratto del pittore eseguito intorno al 1910 (Inventario generale n. 40; NCT 0800686737). Trasferitosi nel 1920 a Milano, si affermò come pittore, illustratore e cartellonista. Abile ritrattista, fu richiesto dall’alta borghesia milanese e dalla nobiltà romana, che di Bianchi apprezzavano la capacità di trasferire in pittura l’eleganza e la bellezza dei soggetti immersi in atmosfere di vibrante luminosità, rese disponendo con armonia i colori sulla superficie pittorica in modo vaporoso e brillante e con tratto veloce e sicuro. Viaggiò di frequente - ad esempio in Egitto dove eseguì le decorazioni del Teatro del Re Fuad e in America Latina, dove ritrasse Alfredo Nobel, fondatore del premio omonimo - ma rimase sempre in contatto con la sua famiglia e con l'ambiente artistico riminese: realizzò raffinati ritratti dei suoi familiari e collaborò con la Scuola di arazzi e ricami della madre, eseguendo, fra l'altro, il cartamodello per una coperta malatestiana (Inventario generale n. 62 NCT 0800686761). Nel 1959 vinse a Milano, ex aequo con Contardo Barbieri, il Premio Ramazzotti
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686735
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario generale n. 35
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- ISCRIZIONI in basso, a sinistra - Bianchi/ 27 - Bianchi Alberto - a pastello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0