insieme di tre fuselli
tombolo,
Laboratorio Sangiorgi (1897/ 1929)
1897/ 1929
Insieme di tre fuselli lignei di varie dimensioni
- OGGETTO tombolo
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ATTRIBUZIONI
Laboratorio Sangiorgi (1897/ 1929)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Seghezzi-Gambalunga poi Fagnani-Pani ora Cardi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Strumenti da lavoro del Laboratorio Sangiorgi, fondato a Rimini nel 1897 da Anita Sangiorgi Bianchi. Nata nel 1860 a Massa Lombarda, nei pressi di Ravenna, da Giulia Delucca e Luigi Sangiorgi, sorella di Giuseppe Sangiorgi - il celebre intellettuale, collezionista e antiquario, fondatore della Galleria in Palazzo Borghese a Roma - Anita visse tra Milano, Monza, Roma e Rimini. Si formò a Milano, dove visse dal 1878 e sposò il fotografo e pittore monzese Martino Bianchi, fratello del più noto pittore Mosè, con il quale ebbe due figli: il pittore Alberto Bianchi (Rimini 1882 - Milano 1969) e Giulia Bianchi (Monza 1881 - Napoli 1930). Tra l'87 e l'88 si separò dal marito e si trasferì a Roma, dove rimase stabilmente fino al 1893 unendosi al Generale Carlo Castellazzi con il quale ebbe una figlia, Maria (Roma 1889-Rimini 1974). Traferitasi a Rimini nel 1897, grazie all'aiuto del fratello e del figlio, Anita fondò la scuola di arazzi e ricami, nota come Laboratorio Sangiorgi, specializzata nel recupero di modelli e motivi antichi di cui si era persa la tradizione. Presto rinomato in tutta Italia e all'estero, il laboratorio ebbe illustri committenti (la Regina Margherita, Casa Rondinelli a Firenze, Casa Goretti, Borletti a Milano ecc.) e vinse numerosi premi nazionali e internazionali. Ebbe una vita ricchissima di contatti e di amicizie in ambienti letterari ed artistici, con frequentazioni, fra gli altri, di Corrado Ricci, Muratori, Cordula Poletti, Balla e D'Annunzio. Fu anche presidente della Croce Rossa riminese. Alla sua morte (Rimini 1959), l'attività della scuola continuò grazie alla figlia Maria, che fu educata a Rimini presso il Collegio delle nobili fanciulle di Sant'Onofrio e visse fra Bologna, Roma e Rimini, con molti spostamenti a Nizza e Fenestrelle, Chambery, Volterra. Maria Castellazzi ebbe un'esistenza ricca di relazioni cosmopolite. Fu direttrice del Collegio femminile del Regio Conservatorio di Volterra per un anno nel 1929; continuò poi l'attività della madre, passando nel 1934 a dirigere, la Casa di cura Villa Alina a Faenza e negli anni cinquanta una colonia di Rimini
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686702
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario generale n. 268
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0