Phil Sims, Sassuolo painting green, 2001, olio su tela di lino. dipinto monocromo facente parte di una serie
installazione ambientale,
ca 2001 - ca 2001
Sims Phil (1940)
1940
Dipinto monocromo dipinto ad olio su tela di lino tramite quaranta/sessanta diverse stesure di colore. Il colore, tema centrale della poetica di Sims, si esalta nei vari strati di pittura distesi con pennellate orizzontali e verticali. Queste tracce, appena percepibili e discrete come le vergelle e i filoni della filigrana, parlano della lenta tecnica di elaborazione della materia che, strato dopo strato, assume e sprigiona una luminosità unica
- OGGETTO installazione ambientale
- AMBITO CULTURALE Camera Della Pittura
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ATTRIBUZIONI
Sims Phil (1940): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE GALLERIE ESTENSI
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
- INDIRIZZO Largo Porta Sant'Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Camera della Pittura del Palazzo Ducale di Sassuolo accoglie cinque dipinti di Phil Sims, oggi a livello internazionale uno dei più grandi pittori coloristi esistenti al mondo. Nelle opere in argomento, cinque concetti di colore diventano protagonisti dell’intervento site specific: il rosso, il blu, il giallo, il verde e il viola. Nel medaglione della volta della Camera l’allegoria della pittura di Boulanger stringe in una mano tavolozza e pennelli nell’atto d'immaginare ciò che sulla tela trarrà ispirazione dal piccolo genio alato che le sta accanto. È stata la stessa figura protettrice della pittura, probabilmente, ad ispirare un rinnovato allestimento, in chiave contemporanea, dell’antica Camera depauperata dei suoi originari capolavori. Il colore, un tema centrale della poetica di Sims, si esalta nei vari strati di pittura ad olio, solitamente tra i quaranta e i sessanta, che coprono l'intera superficie della tela con pennellate orizzontali e verticali. Queste tracce, appena percepibili e discrete come le vergelle e i filoni della filigrana, parlano della lenta tecnica di stesura della materia (il colore ad olio) che, strato dopo strato, assume e sprigiona una luminosità unica. È l’individualità e l’intensità del colore che diventa immagine tangibile pur essendo racchiusa nell’aniconicità generata dalla monocromia. Siamo lontani anni luce dalla rassicurante tradizione della rappresentazione. Il rosso, il blu, il giallo, il verde e il viola si materializzano sul piano delle tradizionali tele di lino per rimandare al materiale, alla pennellata, alla superficie e alla luce che si irradia come energia primaria. Le opere di Phil Sims, al di là del loro apparire cromaticamente come piani uniformi, cercano una delicata percettività che tocchi lo sguardo del riguardante. Ognuno di questi cinque quadri, non è unicamente collocato a riempire un vuoto nella Camera della pittura, è anche partecipe - con tutta l’attrattività di una soluzione radicale ed estrema – della verità del dipingere quale percorso ineludibile della storia dell’arte e della bellezza della pittura. Le opere di Phil Sims vanno anche in direzione opposta all’astrazione: sono l’essenza del loro essere come processo artistico, sono ciò che sono e ciò che oggettivamente mostrano. Nessuna allegoria e nessuna metafora alludono a contenuti esterni al quadro. La sua opera è semmai frutto di uno svuotamento di contenuti che lo porta a concentrarsi pressoché interamente sulla forma e sul processo. Il suo lavoro minimalista rinvia dunque a un percorso formativo e intellettuale che da San Francisco a New York, nel 1976, lo porta sui passi del sublime di Mark Rothko, del radicalismo di Clyfford Still, del minimalismo di Robert Ryman. L’intervento di Phil Sims, a Sassuolo, nasce nel contesto della mostra intitolata «Monochromatic Light» (settembre 2001-settembre 2002) curata da Filippo Trevisani, all’epoca soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia. Da allora queste e altre opere della citata rassegna, sono rimaste collocate nelle antiche cornici dell’appartamento dorato e stuccato. Qui la testimonianza dell’opera dell’artista assume importanza nel confronto con l’ambiente barocco e parla degli orizzonti di una contemporaneità e di un percorso innovativo in cui la composizione assume un valore autonomo in una operazione in cui, oltre il concetto di pittura tradizionale, il valore dell’immagine si affida a un intervento con la luce, coi pigmenti e con lo spazio reale e non illusorio. In questo modo la Camera di Sassuolo rende omaggio a uno dei maestri riconosciuti dell’arte contemporanea e, grazie alla donazione Panza del 2005, può fregiarsi di un arricchimento del proprio patrimonio coerente col grande collezionismo estense
- TIPOLOGIA SCHEDA opere/oggetti d'arte contemporanea
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676930
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 17857
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0