Ettore Spalletti, Camera della Magia e degli Incanti, 2001, impasto di colore su tavola (ES37). dipinto monocromo facente parte di una serie
installazione ambientale,
ca 2001 - ca 2001
Su una tavola appositamente predisposta per l'installazione, con un procedimento lento che prevede la preparazione di un impasto con colla, gesso e pigmento, l’artista procede con vari passaggi di carta abrasiva sullo spessore del colore raggiunto, al fine di ottenere una superficie serica in grado di restituire, alla superficie così trattata, quella realtà impalpabile e quella impressione atmosferica a cui aspira
- OGGETTO installazione ambientale
- AMBITO CULTURALE Camera Della Magia E Degli Incanti
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ATTRIBUZIONI
Spalletti Ettore (1940): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE GALLERIE ESTENSI
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
- INDIRIZZO Largo Porta Sant'Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La «Camera della Magia e degli Incanti» è un’installazione site specific realizzata per la quasi omonima «Camera degl’Incanti» del Palazzo Ducale di Sassuolo: l’opera si relaziona con lo scomparso apparato di dipinti seicenteschi, che narravano di Rinaldo e Armida, del mago Atlante, di Alcina e Astolfo, di Perseo, della Maga Circe, di Merlino e della biblica Pitonessa. L’intervento di Ettore Spalletti nacque nel contesto della mostra intitolata «Monochromatic Light» (settembre 2001-settembre 2002), curata da Filippo Trevisani, all’epoca soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia. Da allora queste e altre opere della rassegna sono rimaste collocate nelle antiche cornici dell’appartamento, dorato e stuccato. L’osservatore della «Camera della Magia e degli Incanti» ha davanti una serie di opere a monocromo in cui, però, è il colore, con la sua magia, il vero protagonista: la sua natura, morbida ed evanescente, negli esiti dei pigmenti, assume la bellezza di celesti acquemarine, di turchesi e di topazi e allude, inevitabilmente, agli incanti di arte e letteratura. Spalletti ha lavorato su supporti lignei, sui quali ha stratificato impasti di pigmenti impalpabili e gessosi per ottenere una raffinatissima modulazione delle superfici. Le tavole lignee dell’artista, nell’azzurra leggerezza dei toni, sembrano staccarsi dalle cornici a stucco per realizzare un’elegiaca pittura tridimensionale. Sono infatti gli alloggiamenti instabili creati dall’artista a diventare funzionali alle sue liriche e inafferrabili modulazioni cromatiche: gli azzurri tenui e sfumati si contrappongono sulle tavole che separano le diverse aree dipinte, cercando ispirazione e riscontro nella luce e nell’atmosfera dello spazio della Delizia Estense. Emergono così estensioni di forma-colore al limite tra superficie e oggetto, tra astrazione ed evocazione, tra geometria e labilità, perfette per intessere un rinnovato dialogo con Jean Boulanger e le sue narrazioni. E se non sono più le storie di eventi mitologici e letterari a realizzare la dimensione del soprannaturale, lo scenario si anima ora di una dominante di azzurro, colore atmosferico che non esiste, come materia, in natura - un azzurro raffreddato da qualche goccia di cobalto, un colore intriso di materia e di luce, in armonica interrelazione con lo spazio circostante – e che riesce a creare un inedito e variegato labirinto di ombre dipinte, dove il reale appare diverso e assume nuovi significati visivi e fruitivi. Si realizza così, in chiave contemporanea, una nuova caratterizzazione estetica dell’antica Camera, spogliata dei suoi originari capolavori e trasformata in un ambiente ricco, luminoso, sospeso, così intenso e delicato nelle superfici da diventare armonico e illusorio e, per l’appunto: magico. Gli orientamenti dell’opera dell’artista sono espressione del riduzionismo e del colore unico, del pensiero concettuale dell’arte astratta e di quella minimalista, che hanno caratterizzato la seconda metà del Novecento lungo lo snodo centrale, per tradizione, dell’artistico e del sentimento della pittura. In questo modo la Camera di Sassuolo rende omaggio a uno dei maestri riconosciuti dell’arte italiana e, grazie alla donazione Panza del 2005, può vantare un ulteriore arricchimento del proprio patrimonio artistico, coerentemente con la tradizione del grande collezionismo estense
- TIPOLOGIA SCHEDA opere/oggetti d'arte contemporanea
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676927
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 17834
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0