Cristo consegna le chiavi a Pietro in presenza degli Apostoli e delle sante Giacinta e Giustina. Cristo consegna le chiavi a Pietro in presenza degli Apostoli e delle sante Giacinta e Giustina

dipinto olio su tela 1597-1601

Dipinto ad olio su tela. Cornice dorata di sag.a m 0,20. Provenienza: Reggio Emilia, chiesa dei Santi Pietro e Prospero, 1601; Modena, chiesa di San Francesco, 1825; Modena, Palazzo Ducale, dopo il 1825; Modena, Palazzo dei Musei, 1894 (inventariato in R.C.G.E. nel 1925)

  • OGGETTO dipinto olio su tela
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • MISURE Altezza: 350 cm
    Larghezza: 285 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • ATTRIBUZIONI Robusti Domenico (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, commissionato nel 1597 dai monaci benedettini di Reggio Emilia per la chiesa abbaziale dei Santi Pietro e Prospero, fu ultimato e posto sull'altare di San Pietro nel 1601. Acquistato nel 1825 dalla chiesa di San Francesco a Modena, passò nelle raccolte estensi per volontà di Francesco IV d'Austria Este, che lo comprò per duecento lire (cfr. Venturi, 1882, p. 155). Attribuito da Castellani Tarabini a Sante Peranda (1854, p. 107), il dipinto fu restituito a Domenico Tintoretto, su base documentaria, da Venturi (1882, pp. 154-55). Pallucchini (1945, p. 185), segnala l'esistenza di due disegni preparatori della tela, a penna e acquerello, conservati al British Museum di Londra e al Louvre. Entro equilibri di sapiente accademia Domenico Tintoretto, alfiere in terra estense della tarda maniera veneziana, compone la scena sacra dell’episodio cruciale della consegna delle chiavi da parte di Cristo lungo una direttrice diagonale, desunta dall’esperienza ereditata nella bottega del padre. I vari discepoli, sullo sfondo, osservano immersi in una atmosfera serotina, sullo sfondo delle mura di Cesarea. Le vesti delle due sante, in primo piano, si ammantano di una sontuosità mondana ed edonistica. Santa Giustina sembra in qualche modo gareggiare con la Santa Giustina del Veronese, mentre il lucore dei riflessi di una lampada accende le seriche vesti di santa Giacinta. È questo un linguaggio in perfetta sintonia col magistero di Palma il Giovane, che utilizza il tramite chiaroscurale come valore costruttivo e liricizzante. Bibliografia Ferdinando Castellani Tarabini, Cenni storici e descrittivi intorno alle pitture della Reale Galleria Estense, Regio-Ducal Camera, Modena, 1854, p. 107 n. 384. Adolfo Venturi, La R. Galleria Estense in Modena, (Ristampa anastatica: Panini, Modena 1989), Toschi, Modena, 1882, pp. 154-155, 433. Serafino Ricci, La R. Galleria Estense di Modena. Parte I. La Pinacoteca, Orlandini, Modena, 1925, p. 86 n. 201. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, p. 10. Rodolfo Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena, Cosmopolita, Roma, 1945, pp. 184-185 n. 426. L'arte degli Estensi: la pittura del Seicento e del Settecento a Modena e Reggio: catalogo critico, Catalogo della mostra (Modena, Palazzo comunale, Palazzo dei Musei, Galleria e Museo Estense, Galleria civica, giugno-settembre 1986), Panini, Modena, 1986, p. 233 n. 153. Stefania Mason, Domenico Tintoretto, Palma il Giovane e Sante Peranda per il Ducato Estense, in La pittura veneta negli stati estensi, a cura di Jadranka Bentini, Sergio Marinelli, Angelo Mazza, Banco popolare di Verona, Banco S. Geminiano e S. Prospero, Verona, 1996, fig. 3
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675958
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 563
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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