Compianto sul Cristo morto con i santi Francesco e Bernardino. Compianto sul Cristo morto con i santi Francesco e Bernardino

dipinto olio su tavola 1502-1505
Cima Da Conegliano (attribuito)
1456-1460/ 1517-1518

Una tavola col dipinto del corpo senza vita di Cristo che, insieme a quello privo di sensi della Vergine rappresentano i punti focali della composizione. San Giovanni Evangelista, con una veste verde e un manto rosso, sostiene con le mani la testa di Cristo; Nicodemo, con un turbante bianco, ne sorregge il busto, mentre Giuseppe d'Arimatea, con una lunga barba bianca, è in piedi, subito dietro. La Vergine, che stringe con la mano destra il braccio sinistro del figlio morto, è sostenuta da Maria Maddalena, riccamente vestita, e da Maria, la madre di Giacomo. Chiudono il gruppo san Francesco e san Bernardino, in piedi ai lati della composizione. In alto aleggiano quattro cherubini; sul fondo si apre un paesaggio, con un sentiero popolato di figure, il Calvario e le mura di un castello

  • OGGETTO dipinto olio su tavola
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura
  • MISURE Altezza: 136 cm
    Larghezza: 109 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • ATTRIBUZIONI Cima Da Conegliano (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu commissionato a Cima da Conegliano da Alberto III Pio (1475 – 1531), probabilmente per la cappella funebre della famiglia, nella chiesa di San Niccolò degli Osservanti di Carpi. Nel 1580 Padre Malezappi lo segnala come collocato sull’altare maggiore della chiesa, ricordando come la tavola fosse precedentemente stata trasportata a Roma con la collezione di Alberto III (cfr. D. Ferriani, in “Correggio”, catalogo della mostra, 2008, pp. 178-79). Schmidt Arcangeli (in “La pittura veneta negli stati estensi”, 1996, pp. 97-105) avanza l’ipotesi che la commissione fosse stata affidata a Cima prima del 1495 e che l’artista avesse eseguito l’opera senza conoscere l’ambiente in cui essa sarebbe stata posta, le misure della cappella o l’incidenza della luce. La studiosa ipotizza, inoltre, che la tavola fosse inizialmente collocata nel castello di Carpi, avendo fin dall’origine una funzione devozionale domestica, come testimoniato dalle dimensioni inusuali, intermedie fra la pala d’altare e il quadro di devozione privata. Il dipinto, ricordato ancora in San Niccolò, nella cappella di Enea Pio, dal canonico Gaspare Pozzuoli nel 1624 (cfr. D.Ferriani, 2008, pp. 178-79), fu fatto rimuovere da Francesco I d’Este, probabilmente verso la metà del XVII secolo, ed è registrato a Modena, per la prima volta, nell’inventario del 1663, in cui è riportato fra i quadri conservati nel casino di Giacomo Monti (Inventari 1663, ed. 1993, p. 68). Nel 1854 Castellani Tarabini lo cataloga fra le opere esposte in Galleria (p. 42). La particolare iconografia dell’opera, probabilmente dettata dal colto committente, è stata ampiamente studiata, tra gli altri, da Peter Humfrey (1983, pp. 127-28) e dalla Schmidt Arcangeli (1996, pp. 97-105): essa richiamerebbe la dottrina della Corredenzione, in base alla quale si riconosce alla Vergine la partecipazione alla missione redentrice di Cristo. Nelle prediche di san Bernardino, in particolare nel sermone “De Beata Virgine”, il santo si sofferma sulla storia della Passione con particolare riguardo, appunto, al dolore della Madonna. Daniela Ferriani (2008, pp. 178-79) evidenzia come nell’opera si contaminino vicendevolmente tre tradizionali temi figurativi: quello del Cristo in pietà entro il sarcofago, quello della Pietà con la Vergine che tiene in braccio il Cristo morto e quello del Cristo deposto. Bibliografia Ferdinando Castellani Tarabini, Cenni storici e descrittivi intorno alle pitture della Reale Galleria Estense, Regio-Ducal Camera, Modena, 1854, p. 42 n. 143. Giuseppe Campori, Gli artisti italiani e stranieri negli Stati Estensi. Catalogo critico, (catalogo storico), Regio-Ducal Camera, Modena, 1855, p. 135. Adolfo Venturi, La R. Galleria Estense in Modena, (Ristampa anastatica: Panini, Modena 1989), Toschi, Modena, 1882, pp. 229-230. Serafino Ricci, La R. Galleria Estense di Modena. Parte I. La Pinacoteca, Orlandini, Modena, 1925, p. 78 n. 187, fig. 31 p. 79. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, p. 9, fig. p. 43. Rodolfo Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena, Cosmopolita, Roma, 1945, p. 162 n. 367. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 11, fig. p. 42. La Galleria Estense di Modena: guida illustrata, Nuova Alfa, Bologna, 1987, p. 64. Peter Humfrey, Alberto III Pio e il Compianto sul Cristo Morto di Cima da Conegliano, in Quadri rinomatissimi. Il collezionismo dei Pio di Savoia, a cura di Jadranka Bentini, Artioli, Modena, 1994, fig. p. 54. Catarina Schmidt Arcangeli, Cima da Conegliano e Vincenzo Catena pittori veneti a Carpi, in La pittura veneta negli stati estensi, a cura di Jadranka Bentini, Sergio Marinelli, Angelo Mazza, Banco popolare di Verona, Banco S. Geminiano e S. Prospero, Verona, 1996, fig. 3. Sovrane passioni. Le raccolte d'arte della Ducale Galleria Estense, Catalogo della mostra (Modena, Galleria e Museo Estense, 3 ottobre – 13 dicembre 1998), Motta, Milano, 1998, p. 322 n. 99. Maria Grazia Bernardini, La Galleria Estense di Modena. Guida storico-artistica, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2006, p. 39 n. 9. Correggio, Catalogo della mostra (Parma, Galleria Nazionale, 20 settembre 2008 – 25 gennaio 2009), Skira, Milano, 2008, pp. 178-179 n. II.12. Giovanni Carlo Federico Villa, Cima da Conegliano. Maitre de la Renaissance vénitienne, Catalogo della mostra (Parigi, Musée du Luxembourg, 5 aprile – 15 luglio 2012), Musée du Luxembourg, Parigi, 2012, pp. 94-100 n. 6, fig. 7 p. 95, tavv. pp. 96-99. Cima da Conegliano e l'Emilia, Catalogo della mostra (Parma, Galleria Nazionale, 24 ottobre 2014 18 gennaio – 2015), Grafiche Step, Parma, 2014, pp. 44-45 n. 4. La Galleria Estense. Guida breve, Panini, Modena, 2015, p. 44 n. 20, fig. 20
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675923
  • NUMERO D'INVENTARIO 293
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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