Madonna col Bambino. Madonna col Bambino
statua statua in terracotta a figura intera,
1540 - 1540
Begarelli Antonio (attribuito)
fine sec. XV/ 1565
Una statua di terracotta rappresentante l'Immacolata Concezione col Bambino
- OGGETTO statua statua in terracotta a figura intera
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MATERIA E TECNICA
Terracotta
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MISURE
Profondità: 70 cm
Altezza: 190 cm
Larghezza: 107,5 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Modenese
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ATTRIBUZIONI
Begarelli Antonio (attribuito): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
- LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
- INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera entra a far parte della Galleria Estense nel 1889 acquistata, insieme con la piccola Madonna del latte (inv. 3348), dall’antiquario Luigi Giusti. Prima del 1850 si trovava nella chiesa del Paradisino, a Modena. Prima ancora, era collocata nella chiesa servita intitolata al Salvatore, sempre a Modena (edificio non più esistente). Nell’originaria collocazione era inserita in un contesto di cui facevano parte anche il 'Battesimo di Cristo' e il 'Cristo morto compianto dagli angeli' conservati sempre presso la Galleria Estense (inv. 4259 e 4260). Quattro angeli furono rimossi dal “restauratore” Giuseppe Malavasi, che, nel 1842, li vendette al Museo di Berlino. Oggi la Madonna col Bambino (restaurata da Pietro Tranchina nel 2000) si mostra isolata dall’antico palinsesto e si ammira come esempio maturo della maniera di questo grande scultore padano che esibisce una concezione plastica sintetica e classica. L’opera si colloca, dal punto di vista cronologico, intorno al 1535, dato che un incendio aveva devastato la chiesa di San Salvatore nel 1534, e che Begarelli venne chiamato, subito dopo, a creare un insieme organico, dato dalla presente Madonna, dai quattro angeli in età d’adolescente – due porta cero e due in volo – e dai due citati rilievi. Il complesso era collocato, in origine, dentro al presbiterio di San Salvatore, ed è lecito allora pensare che la Madonna si trovasse al centro e piuttosto in alto dietro l’altare, proprio come una pala, con accanto due angeli in volo mentre, al di sotto, i due angeli porta cero vigilavano sulla scena. La malinconica Madonna, seduta su un trono di nuvole (Regina Caelorum, appunto), sembra toccata dal presentimento della passione del Salvatore mentre il piccolo messia, ignaro, la osserva rapito dalla sua materna dolcezza. Come in ogni suo gruppo anche qui Begarelli fece uso del bianco biacca applicato alla terracotta, a simulare il marmo; ma soprattutto riuscì magnificare la relazione affettiva fra la Madonna e il Bambino. Formalmente figura della Vergine assume poi fattezze da divinità greco-romana, quasi ad evocare un ideale di bellezza femminile, mutuato dalla Loggia di Psiche alla Farnesina, formulato da Raffaello, in perfetta coerenza con le coeve figure dell’Immacolata e di Santa Giustina da poco realizzate, sempre a Modena, nella chiesa di San Pietro. Mauro Alessandro Lazzarelli, Pitture delle chiese di Modena, Aedes Muratoriana, Modena, 1714 [ed. 1982], p. 36; Gian Filiberto Pagani, Le pitture e sculture di Modena, Eredi di Bartolomeo Soliani, Modena, 1770, p. 71. Cesare Galvani, Carlo Malmusi, Mario Valdrighi, Le opere di Guido Mazzoni e Antonio Begarelli celebri plastici modenesi e le Pitture eseguite nelle sale del Palazzo dell’illustrissima Comunità di Modena da Niccolò Abbati, Bartolomeo Schedoni ed Ercole Abbati, ecc…, Modena, 1823, p. XX. Francesco Sossai, Descrizione della Città di Modena nell’anno MDCCCXXXIII, Modena, 1833, p. 132. Arsenio Crespellani, Guida popolare di Modena, Modena, 1879, p. 125. [MONOGRAFIA] Sigfried Weber, Antonio Begarelli, in Zeitschrift für Bildende Kunst, XVII, 1906, pp. 282, 284. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, p. 15, fig. p. 56. Ursula Schlegel, Eine Neuerworbene Christusbueste des Ludovico Begarelli, in Berliner Museen-Berichte aus den Ehemaligen preussischer Kunstasammlungen, N. F., 2, 1961, p. 50. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, fig. p. 71. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 27. Giusmano Soli, Chiese di Modena, Modena, 1974, p. 293. La Galleria Estense di Modena: guida illustrata, Nuova Alfa, Bologna, 1987, p. 80. Giorgio Bonsanti, Antonio Begarelli, Panini, Modena, 1992, pp. 171-176. Maria Grazia Bernardini, La Galleria Estense di Modena. Guida storico-artistica, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2006, pp. 79-80 n. 39. Emozioni in terracotta. Guido Mazzoni/Antonio Begarelli. Sculture del Rinascimento emiliano, Catalogo della mostra (Modena, Foro Boario, 21 marzo – 7 giugno 2009), Panini, Modena, 2009, pp. 226-227 n. 59. La Galleria Estense. Guida breve, Panini, Modena, 2015, p. 78 n. 67, fig. 67. Modena da scoprire e riscoprire. Percorsi nella storia della città, Franco Cosimo Panini, Modena, 2015, p. 35
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675921
- NUMERO D'INVENTARIO 4258
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI parte posteriore del supporto ligneo - Scritto con penna stilografica con inchiostro blu/grigio: "Acquistato nel 1889 dall'antiquario Luigi Giusti" - a inchiostro -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0