Santa Maria Maddalena unge i piedi di Cristo
disegno preparatorio,
post 1592/09/24 - ante 1595/06/07
Tinti Giovan Battista (1558/ 1604)
1558/ 1604
Disegno a penna, inchiostro bruno, bistro e acquerello bruno, con lumeggiature a biacca su carta tinta. Quadrettatura a matita nera. Rappresenta Maria Maddalena, in primo piano al centro, ai piedi di Gesù, a destra, in casa del Fariseo, seduto di fronte a Cristo. L'immagine è ambientata all'interno di una struttura scenografica della composizione caratterizzata da un fondale architettonico. La parte centrale è definita da una tavola imbandita posta in diagonale, sulla quale sono disposte diverse figure femminili e maschili. Il punto di vista è elevato e il forte scorcio della parete trasmette un effetto di scivolamento spaziale portato verso il primo piano. La composizione mette in evidenza i tre protagonisti della storia
- OGGETTO disegno preparatorio
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MATERIA E TECNICA
carta tinta/ acquerellatura
carta tinta/ biacca
carta tinta/ bistro
carta tinta/ inchiostro bruno
carta tinta/ matita nera
carta tinta/ penna
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ATTRIBUZIONI
Tinti Giovan Battista (1558/ 1604): disegnatore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Zanguidi Giacomo Detto Il Bertoja
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
- INDIRIZZO Piazzale Pilotta, 13A, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Giovan Battista Tinti, pittore della scuola parmense, fu allievo a Bologna di Orazio Samacchini; qui studiò anche le opere del Tibaldi, ma i suoi lavori subirono maggiormente l’influenza di Correggio, di Parmigianino e del Bedoli. La sua carriera si svolse prettamente a Parma. Il disegno in oggetto è citato nell’inventario della collezione Rosa Prati, con il corretto riferimento a Giovan Battista Tinti, si legge: "Uno schizzo a chiaroscuro rappresentante la Maddalena in casa del Fariseo. Attribuito a G. B. Tinti pittore parmigiano" (1851, n. 74). Corrado Ricci, nel 1896, ritenne che l'opera fosse di Giacomo Zanguidi detto il Bertoja e la indica con il titolo "S. Maria Maddalena lava i piedi al Redentore". Qui si osserva, inoltre, che il foglio è lo studio preparatorio del quadro posseduto dalla Galleria Nazionale (inv. n. 881), raffigurante lo stesso soggetto. Nell'Inventario generale corrente, manoscritto del 1938-39 e anni seguenti, conservato presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Parma e Piacenza, il disegno è ancora attribuito al Bertoja e specificato come "copia del numero 881 del presente inventario. Nel vecchio inventario è attribuito a Tinti G. Battista. Invece non ha niente a vedere col quadro 881e deve essere attribuito al Tinti di cui esiste un quadro tratto da questo disegno nella Pinacoteca di Modena". Il quadro conservato presso la Galleria presenta una concreta affinità nel soggetto e nello stile con il disegno in questione. La tela era destinata alla chiesa di S. Maria Maddalena o delle Carmelitane di Parma; fu commissionata dalla Compagnia della Madonna della Steccata il 24 settembre 1592, per adempiere all’onere testamentario di un benefattore. Il Tinti si impegnava a consegnare l’opera entro il 22 luglio 1593, ma probabilmente il patto non fu rispettato poiché il pagamento risulta documentato il 7 giugno 1595 (Archivio Ordine Costantiniano di San Giorgio, Rogiti, v. X, cc. 561-565, e v. XII, cc. 126-128). Dopo la soppressione napoleonica la chiesa fu chiusa al culto e demolita. La pala probabilmente passò dalla Steccata, ed in seguito in uno dei locali dell’Accademia. Al quadro è collegato anche un bozzetto su tavola conservato nella Galleria Estense di Modena (n. 459); la tavola è quasi identica, per questo è considerata come bozzetto preliminare della pala. Recentemente sono stati sollevati dubbi a riguardo, la piccola tavola mostra un ‘modus operandi’ diverso dal Tinti, si pensa piuttosto ad una derivazione (scheda Stefania Colla 1998, p. 191, n. 347). Tornando al disegno preparatorio, acquistato nel 1851 con la Quadreria Dalla Rosa-Prati, forse il foglio è identificabile con quello del contratto che dice dato in garanzia dal pittore alla Compagnia della Steccata. Rispetto al risultato finale, il disegno presenta solo poche differenze, la composizione rimane pressoché la stessa
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636345
- NUMERO D'INVENTARIO 631
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI recto, in basso a destra - 631 - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0