San Giovanni Evangelista
disegno preparatorio,
ca 1792 - 1793
Appiani Andrea (attribuito)
1754/ 1817
Disegno su carta bianca tracciato a penna e inchiostro bruno, con segno rapido, senza ombreggiature. Abbondanti segni di matita grigia (grafite?) preparatoria solo parzialmente ripresi a penna. Rappresenta San Giovanni Evangelista seduto su nubi, in atto di scrivere su una tavola, con accanto l’aquila
- OGGETTO disegno preparatorio
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ inchiostro bruno
carta bianca/ matita
carta bianca/ penna
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ATTRIBUZIONI
Appiani Andrea (attribuito): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
- INDIRIZZO Piazzale Pilotta 13 A, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In "la Regia Galleria di Parma" di Corrado Ricci del 1896 si legge "Bozzetto per un pennacchio d'una cupola" ma è indicato d’autore anonimo. Fu riconosciuto alla mano di Andrea Appiani solo in anni recenti, forse da quello stesso studioso (Frigerio) che scrisse il commento sul passepartout: si tratta dello schizzo, forse una prima idea, preparatorio per la figura di San Giovanni affrescata alla fine del Settecento nella chiesa di San Celso a Milano. L’impresa, che vide Appiani evolvere verso un classicismo severo, gli diede grande notorietà in patria e a Parigi. Il numero d’inventario del disegno in questione è stato aggiunto in anni recenti all’Inventario Generale. L’impresa della decorazione di S. Celso si svolse in due tempi. Tornato in patria da Roma, entusiasta dell’antico che vi aveva visto e studiato, Appiani iniziò nel 1792 a predisporre schizzi e cartoni per la cupola, avvalendosi dei disegni realizzati proprio a Roma. Fu distolto dall’incarico dalla commissione per la Villa Reale di Monza ma tornò ad occuparsi di San Celso abbastanza velocemente; ciò nonostante i fabbricieri si lamentarono con lui del ritardo. Il progetto prevedeva la raffigurazione dei quattro Evangelisti nei pennacchi della cupola e di quattro Dottori della Chiesa nelle lunette in cui si aprono i rosoni. Il primo evangelista ad essere affrescato fu S. Matteo, nel 1792; l’anno successivo seguirono gli altri tre. San Giovanni fu realizzato modificando un po’ l’idea illustrata dal disegno in esame, collocabile fra i primi studi d’impronta per poi procedere alla definizione dei particolari: nell’affresco la torsione del corpo è più decisa, più intenso il movimento e di profilo le gambe, guadagnando in ampiezza di superficie ma con una posa meno stabile
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636214
- NUMERO D'INVENTARIO 918-2
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sul cartellino incollato sul passepartout, in basso a destra - APPIANI(?) – San Giovanni Evangelista/ inv. n. 918/2/ a penna su carta leggermente tinta/ cm. 28 x 25,5 - Frigerio - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0