paesaggio

disegno, 1775 - 1825

Paesaggio marino tracciato a pennello e inchiostro bruno acquerellato su carta beige con rare tracce di matita del disegno preparatorio e rinforzi di matita morbida a evidenziare le ombre, soprattutto nella porzione delle rocce centrali. Rappresenta una baia con una grande roccia con una apertura ad arco, alla base dello sperone roccioso alcune rovine antiche, un accenno di torrione circolare si intravede dall’apertura dell’arco roccioso. Sulla sinistra un veliero, in primissimo piano un piccolo lembo di riva con due figurine, altre figure sulle rovine. Il foglio è incollato ai quattro angoli su una carta azzurra sulla quale è tracciata a penna e inchiostro nero una doppia cornicetta

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta beige/ acquerellatura
    carta beige/ inchiostro bruno
    carta beige/ matita nera
    carta beige/ penna
  • ATTRIBUZIONI Balzari Claudio Salvatore (attribuito): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
  • INDIRIZZO Piazzale Pilotta 13 A, Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'inventario generale riporta che questo acquerello è il primo dei quattro bozzetti con il titolo "Paesaggi e vedute campestri" citati al numero di inventario 981. Non sono citati nella guida del Ricci. Una trattazione delle rocce molto simile è da rinvenire nell’acquerello monocromo conservato presso il Museo Glauco Lombardi e identificato come “Paesaggio rupestre” per il quale si veda il sito del museo e, in particolare, il catalogo della mostra “Maria Luigia donna e sovrana. Una Corte Europea a Parma 1815-1847", 10 maggio-26 luglio 1992, p. 50; G. Allegri Tassoni, “Pittori colornesi dell’800”, Quaderno dell’Accademia di Belle Arti di Parma, Parma 2010. Balzari fu considerato il caposcuola dei paesaggisti parmensi dell’Ottocento. Gregorio Ferdinando de Castagnola ne redasse una biografia l’anno stesso della morte dell’artista in cui viene ricordato come autodidatta di grande talento. A parte l’”Autoritratto” della Galleria Palatina (inv. 285) si conoscono solo paesaggi di sua mano, “non poco stucchevoli, in cui un gusto retrò melanconicamente arcadico si fonde con suggestioni lenticolari di matrice fiamminga e con innegabili debiti con... la cultura romantica” (Angelo Loda nel Catalogo della Galleria Nazionale di Parma, vol. IV, p. 256). Più morbido il giudizio che ne da Copertini nel 1971, il quale loda la grazia “schietta e semplice” con la quale Balzari si accostò alla natura: nell’acquerello in esame, tuttavia, la tentazione di leggervi un brano di una natura ricomposta e astratta è molto più forte che l’impressione di uno scorcio di paesaggio colto nei suoi viaggi fra gli Appennini e la Svizzera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636213
  • NUMERO D'INVENTARIO 981-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI Sul cartellino incollato all’interno del passepartout - SALVATORE BALZARI – Paesaggio/ inv. n. 981/1/ acquerello su carta – cm. 23,3 x 28,5 - corsivo - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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